Allievo di Filippo Lippi, Sandro Botticelli ne apprende la tecnica pittorica e il gusto per le figure aggraziate e preziosamente ornate da lumeggiature dorate.
L’artista dipinge sempre a tempera, scegliendo tavole in legno di pioppo preparate con due stesure. Su di esse traccia il disegno a carboncino, riprendendo poi il soggetto a pennello utilizzando inchiostro a carbone. I particolari appaiono abbozzati con tratti sottili e puntuali.
Il pittore ricorre all’incisione per definire le linee architettoniche e procede poi con campiture di imprimiture di colori diversi.
Nelle sue opere è evidente la conoscenza della lavorazione dei metalli e alcuni dettagli, come le vesti, le cinture e le scarpe, sono arricchiti con l’oro.
La scelta dei colori dimostra la preferenza per le tinte brillanti, come il blu oltremare, il rosso cinabro, il verderame, la lacca di carminio e la lacca di garanza. Poco presenti le terre opache perché non adatte ad una pittura luminosa. Impastati con l’uovo, creano stesure sottili e uniformi che permettono di ottenere superfici levigate e smaltate.
Fondamentale per Botticelli è la linea,una linea flessuosa, agile, leggiadra, elegante, che circonda morbidamente il soggetto e lo stacca dal fondo.
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