Picasso e Modigliani: gli ‘opposti che si attraggono’

Di Laura Corchia

Si racconta un aneddoto sul primo incontro di Modigliani con Picasso. Mentre il livornese era seduto al caffè della Rotonde, a Montparnasse, insieme all’amico Ortiz del Zarate, passò un personaggio, non alto, con un ciuffo di capelli neri sulla fronte, vestito con una camicia rossa a pallini bianchi, una giacca blu, con ai piedi scarpe di tela spagnola, le espadrillas, e infine, un cane al guinzaglio. «Quello è Picasso», sussurrò Ortiz, mentre Modigliani, che pur ammirava i quadri del pittore spagnolo, rispose: «Avrà pure talento, ma non c’è una ragione al mondo per andare vestiti in quel modo».

2015-04-24_10.35.01

Modigliani, il giovane elegante venuto dall’Italia, si atteggiava con aristocratica superiorità  e sdegnosa superbia nei confronti di Pablo Picasso, dettate forse dall’invidia e dalla gelosia che poteva suscitargli il grande successo delle sue opere e della sua persona. Ricorda il pittore Anselmo Bucci: «Agli indépendants, al Salon d’Automne, nelle gallerie, Picasso non esponeva mai e, alle “vernici”, si parlava di lui. Su tremila artisti presenti dovunque, allora, a Parigi (pensate: l’esercito di Annibale). Picasso si concedeva il lusso di essere l’assente. Fra i suoi innumerevoli perfidi giochi quello di nascondersi era, forse, il più riuscito».

Leggi anche  Picasso, "Les demoiselles d'Avignon": l'alba del Cubismo

Picasso non amava l’esuberanza di Modigliani e la sua forte dipendenza dall’alcol. Egli cercò sempre di rimanere lucido e per tutta la vita continuò a bere acqua minerale Vittel. Le donne, quelle sì, che erano una passione comune e chissà quante sono passate da un letto all’altro.

Nel 1906 Modigliani, da poco approdato a Parigi, faceva talvolta visita al Bateau-Lavoir di Picasso, dove riceveva le lettere della madre dall’Italia. Questa baracca simile ad un battello-lavanderia (da qui il nome) era frequentatissima dagli artisti che gravitavano attorno a Picasso. Tra di essi c’era Max Jacob, che dedicò allo spagnolo una poesia:

“Sur la conduite de la Vie …

Par un Espagnol de mes amis

le roi d’Espagne m’a fait donner

trois gros diamants sur une

chemise, une collerette de dentelle

sur une veste de toréador, un

portefeuille contenant des

recommandations sur la conduite de la vie .”

nel 1908 lo stesso Picasso organizzò un banchetto al Bateau in onore del grande pittore Henri Rousseau, detto il Doganiere, che egli stimava moltissimo quale scopritore della concezione primitiva dell’arte. Quasi tutti gli artisti e gli intellettuali erano presenti a eccezione del “grande escluso” Modigliani. Nonostante ciò, entrambi frequentavano gli stessi luoghi mondani e gli stessi caffè, partecipando alla vita culturale e artistica parigina.

Leggi anche  Marie Laurencin, "la Dame du Cubisme"

Picasso e Modigliani in una foto d'epoca

Il Ritratto di Picasso di Modigliani risale al 1915 e rivela, al di là delle distanze e delle incomprensioni, una certa considerazione per il talento del pittore spagnolo, ma non senza ironia. La scritta sulla destra «SAVOIR», non è soltanto un motto di omaggio al genio di Picasso ma sembra essere anche, un commento ironico a proposito di un “monsieur je-sais-tout”.

Amedeo Modigliani, Ritratto di Picasso, 1915

RIPRODUZIONE RISERVATA