Storia di Marie, la “petite danseuse de 14 ans” che ispirò Degas

di Laura Corchia

Lo sguardo fiero rivolto verso l’alto, gli occhi socchiusi, le mani incrociate dietro la schiena, la gamba destra protesa, i lunghi capelli raccolti da un nastro vero.

Vestita con un vero tutù di tulle bianco, la petite danseuse fu realizzata da Edgar Degas in un arco di tempo abbastanza ampio: tra il 1865 e il 1881. Più di un decennio, dunque. La teneva nel suo studio, rifiutando qualsiasi proposta d’acquisto. Con un po’ di fantasia, possiamo immaginare lo scultore all’opera: le gira intorno, le sistema i capelli, rinsalda il fiocco, sistema le pieghe dell’abito di scena, rifinisce il modellato con la cera. Del resto, non è la prima volta che si dedica alla raffigurazione di una ballerina a riposo o intenta nei suoi esercizi di danza. Ma questa volta è diverso: non si tratta di un veloce schizzo o di un dipinto, ma di una figura tridimensionale e, per di più, corredata da elementi reali.

Questa statuetta sul cui volto “tutti i vizi imprimevano le loro detestabili promesse, segno di un’indole particolarmente dissoluta”, ha una però una triste storia da raccontare e la tiene celata tra le pieghe del suo candido tutù. E’ la storia di Geneviève Marie Van Goethem, una ragazzina che sognava di fare la ballerina e il cui destino fu invece segnato da miseria ed emarginazione.

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Marie era figlia di due immigrati belgi. Il padre era un sarto, mentre la madre si guadagnava la vita lavando e stirando panni. Alla morte del capo famiglia, la ragazzina e le due sorelle furono accettate alla scuola di ballo dell’Opéra e, inevitabilmente, dietro le quinte di quello che era considerato uno dei più bei teatri del mondo, incontrarono Edgar Degas. Marie iniziò a posare per lui, guadagnando poco più di cinque franchi per quattro ore di seduta. Dalla modella alla prostituta il passo fu piuttosto breve, soprattutto se ad incoraggiarla fu proprio la madre.

Espulsa dai corsi di danza per la sua cattiva reputazione e mai più rientrata a farne parte, Marie ritorna ballerina tutte le volte che osserviamo l’opera di Degas e che concentriamo la nostra attenzione su quello sguardo assorto. E solo così, Marie ritorna ad essere una bambina d 14 anni, una ragazzina come tante, con il cuore gonfio di sogni e di speranze. Non è dato conoscere i suoi pensieri, ma ci piace pensare che, in quella Parigi così grande e caotica, abbia trovato anche solo un piccolissimo angolo di felicità.

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