La Grande Arche di Parigi, un monumento dedicato all’umanità

di Laura Corchia

Al di là della Senna, sul lato ovest di Parigi, prende vita una piazza stellare che nel 1883 venne ribattezzata con il nome di La Défense, dalla statua de “La Défense de Paris” (“La Difesa di Parigi”), che venne costruita nel 1883 per commemorare i soldati che avevano difeso Parigi durante la guerra franco-prussiana.

Alla fine degli anni Ottanta, l’Esplanade de la Défense si presentava ancora spoglia. Con la Grande Arche, progettata dall’architetto danese Spreckelsen, l’immensa urbanizzazione de La Défense trova il suo baricentro economico. L’Arco è un cubo quasi perfetto, svuotato al centro, all’esterno è ricoperto in marmo di Carrara, in granito grigio e in vetro. E’ stato progettato perché fosse un monumento consacrato all’umanità e agli ideali umanitari, piuttosto che alle vittorie militari.

La progettazione fu effettuata dopo un concorso (Tête Défense) lanciato dal presidente François Mitterrand, per il prolungamento dell’asse storico di Parigi, dal Louvre alla place de la Concorde, all’Arco di trionfo.

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I lavori di costruzione furono iniziati nel 1983 e affidati all’impresa francese di lavori pubblici Bouygues. L’Arco fu inaugurato nel 1989, nel bicentenario della Rivoluzione francese, in occasione di un vertice del G7.

La Grande Arche ripropone la volontà di disegnare lo spazio della nostra coscienza. Essa è il monumento alla speranza, alla fraternità: è un solido geometrico, un cubo ancorato al concreto pulsare dell’umanità ma, al tempo stesso, una porta, un varco, una soglia dalla quale la contemporaneità guarda al futuro.

Il termine arche in francese non traduce solo “arco”, bensì anche “arca”, cassa, parallelepipedo nel quale si conserva il sapere, la conoscenza, il pensiero del futuro.

 

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