Leonardo da Vinci e il mistero della “Gioconda nuda”

di Laura Corchia

Una donna completamente svestita, abbozzata a carboncino lumeggiato con biacca su una piccola tela. Lo sguardo espressivo ed enigmatico, le braccia incrociate sul ventre, i seni sodi. Per anni, questa figura femminile è stata conservata al Musée Condé del castello di Chantilly.

Monna Vanna, ca 1515. Found in the collection of Musée Condé, Chantilly. Artist : Leonardo da Vinci, (School). (Photo by Fine Art Images/Heritage Images/Getty Images)


Tra gli studiosi si è fatta largo l’ipotesi che potrebbe trattarsi di un’opera tarda di Leonardo da Vinci, dipinta dopo la ben più nota Gioconda del Louvre.

Secondo Mathieu Deldicque, Leonardo era “un perfezionista e ha riprodotto la Monna Lisa così tante volte”. Potrebbe trattarsi, dunque, di un tentativo di raggiungere l’eccellenza tecnica.

Alla fine di settembre 2017, il dipinto è stato trasferito presso Centre de Recherche et de Restauration des Musées de France dove sono state eseguite le prime indagini preliminari. Interessanti sono i risultati emersi dall’analisi con il radiocarbonio: da datazione oscillerebbe tra la fine del Quattrocento e i primi trent’anni del Seicento. Si tratta di un range temporale ancora troppo ampio e spetterà alle future indagini il compito di gettare ulteriore luce su quest’affascinante ed enigmatica figura. Non ci resta che attendere ulteriori sviluppi.

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L’opera sarà esposta in pubblico nel 2019, in occasione dei 500 anni dalla morte di Leonardo D Vinci.

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