La novella di “Nastagio degli Onesti” nella serie dipinta da Botticelli

Di Laura Corchia

La storia di Nastagio degli Onesti, dipinta da Botticelli nel 1483 circa, è tratta fedelmente dalla novella ottava della quinta giornata del Decamerone di Giovanni Boccaccio. Le tavole facevano probabilmente parte dell’arredo ligneo di una stanza e probabilmente furono dipinte in occasione del matrimonio di Giovanni Pucci con Lucrezia Bini, celebrato in quello stesso anno.

Le tavole (quattro in totale) riassumono la storia del giovane Nastagio, che si innamora perdutamente di una giovane appartenente alla nobile famiglia dei Traversari. Non sentendosi ricambiato, si reca a Ravenna nell’intento di dimenticare il suo amore. Un giorno, mentre passeggia nella pineta, assiste ad una scena terribile: una ragazza completamente nuda corre inseguita da un cavaliere e dai suoi mastini. Nastagio cerca di difenderla, ma il cavaliere gli dice che è la punizione che ad ella spetta per essersi presa gioco di lui e per averlo indotto al suicidio. I due sono così condannati a ripetere questo feroce inseguimento ogni venerdì. Nastagio decide così di organizzare un banchetto in quello stesso luogo e di invitare i propri parenti e la famiglia dell’amata. Come previsto, la scena si ripete e il giovane ottiene l’effetto sperato e la Traversari acconsente al matrimonio. La domenica successiva i due si sposano.

Nel primo pannello, leggibile da sinistra a destra, Nastagio vaga triste per il rifiuto, al centro affronta i cani, mentre a sinistra la giovane è azzannata dai cani. Il pittore condensa i momenti cruciali del racconto senza soluzione di continuità. La scena è concitata e drammatica, in contrasto con il sereno sfondo paesaggistico che rimanda alla città di Ravenna.

Leggi anche  "Amo in te": la romantica poesia di Nazim Hikmet

640px-Sandro_Botticelli_076

Nel secondo pannello, Nastagio si ritrae spaventato, mentre il cavaliere eviscera la donna e i cani si nutrono voracemente delle sue interiora. Sullo sfondo è raffigurata la terribile caccia. Anche in questo caso, il paesaggio è placido. L’uso dei colori è raffinato, motivo per cui la critica ha riconosciuto la mano del maestro.

640px-Nastagio_Degli_Onesti_II

 

Il terzo pannello narra la scena del banchetto. Le donne sono poste a sinistra, mentre gli uomini occupano la porzione centrale. Tutto è in subbuglio a causa del sopraggiungere della fanciulla azzannata dai cani. Sullo sfondo sono raffigurati gli accampamenti e dei personaggi che assistono inermi alla scena. Il dipinto, suggellato dalla presenza dello stemma mediceo, è prezioso e ricco di particolari descrittivi.

800px-Sandro_Botticelli_075

Il banchetto di nozze è raffigurato nell’ultimo pannello. La tavola imbandita è ospitata sotto una solenne architettura classica, nella cui parte terminate è riconoscibile un arco di trionfo. Gli stemmi posti in alto fanno riferimento alle famiglie Pucci e Bini. Personaggi e suppellettili seguono la descrizione dei banchetti nuziali dell’epoca. La presenza di architetture così rilevanti è comprensibile alla presenza dell’esperienza maturata a Roma dal pittore.

Leggi anche  "Esortazione a un cuore agitato": il bellissimo frammento di Archiloco per ritrovare la forza nei momenti difficili

800px-Botticelli,_nastagio4

 

La serie dei dipinti ha una doppia finalità: ammonire la giovane sposa sulla forza dell’amore e mettere in risalto l’istanza sociale e politica delle nozze.

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Lascia un commento