Vecchi pennelli trasformati in delicate dame: l’arte di Rebecca Szeto

Di Laura Corchia

Vive e lavora a San Francisco. Rebecca Szeto fa parte di quella categoria di artisti che non smettono di sorprendere per genialità, estro e capacità di ridare vita agli oggetti.

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Tra i suoi progetti più riusciti c’è “Paintbrush Portraits”, una serie di pennelli trasformati in delicate figure femminili. A tal proposito, l’artista così descrive il suo lavoro: “These works play with notions of re-forming beauty and value.  I use humble, end-of-life, mass-produced materials inspired by my experience as a faux finisher. The paintbrush is self-referential, acting as both subject and object. It refers to the history of painting, through the medium of paint, with its own tool. The slow and repetitive nature of whittling becomes a meditative activity in which I am able to reflect on the idiosyncrasies of each individual brush. Working intuitively, the layered surfaces of the paintbrushes become collaborators in defining their ultimate form and visual temperament while shedding light on the subtleties of the human condition”.

Dalla sua fantasia, scaturiscono figure sospese nella loro intimità. Le setole diventano gonne svolazzanti, come mosse da una folata di vento, le impugnature assumono le fattezze dei volti talvolta desunti da famose opere d’arte, come la “Ragazza con l’orecchino di perla” di Vermeer.

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I pennelli, in questo modo, da strumenti per creare diventano essi stessi opera d’arte, fonte di ispirazione, materia che assurge a nuova vita.

 

Per maggiori informazioni: http://rebeccaszeto.com/

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