Rafael Alberti: “L’Angelo buono”. Con una fotografia di Frank Horvat

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Frank Horvat, Les amoreux du Quai du Louvre, 1955

Venne quello che amavo,
quello che invocavo.

Non quello che spazza cieli senza difese,
astri senza capanne,
lune senza patria,
nevi.
Nevi di quelle cadute da una mano,
un nome,
un sogno,
una fronte.

Non quello che ai suoi capelli
legò la morte.

Ma quello che amavo.

Senza graffiare i venti,
senza ferire foglie o agitare cristalli.

Quello che ai suoi capelli
legò il silenzio.

Per scavarmi nel petto, senza farmi male,
di luce dolce una riva
e render navigabile la mia anima.

Rafael Alberti

da “Degli angeli”, Einaudi Editore, 1966

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