Perché Santa Cecilia veniva raffigurata con gli strumenti musicali?

Di Laura Corchia

Patrona di musicisti, liutai, poeti e cantanti, Santa Cecilia appare spesso raffigurata con strumenti musicali e, in particolare, con l’organo.

 

Vissuta attorno al III secolo d.C a Roma, la giovane aveva fatto voto di verginità, ma venne fidanzata a un pagano di nome Valeriano. La sera delle nozze, confessò allo sposo di avere un angelo che difendeva il suo corpo e, in questo modo, riuscì a convertirlo al Cristianesimo.

Si convertì, poi, anche Tiburzio, fratello di Valeriano; i due vennero martirizzati a causa della loro conversione. Dopo di loro, anche Cecilia fu decapitata.

Raffaello-Santa-Cecilia

L’iconografia di Santa Cecilia non ha alcun legame con la sua vicenda terrena ma, a partire dal XV secolo, suoi attributi tipici sono gli strumenti musicali. La causa è una arbitraria trascrizione del testo della Passio, nella quale si ripete per tre volte “canticus organis”, con riferimento alla musica dello sposalizio che Cecilia non ascoltava neppure, tutta presa a offrire a Dio la propria verginità.

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Il dipinto di Raffaello, raffigurante l’Estatsi di Santa Cecilia, fu commissionato dalla nobile bolognese Elena Duglioli dall’Olio. La Santa è raffigurata con lo sguardo rivolto verso un cielo terso e luminoso, popolato da angeli intenti a leggere. Ai piedi di Cecilia, sono rappresentati diversi strumenti musicali: una viola da gamba, tre flauti, un tamburino. La figura è accompagnata dai santi Paolo, Giovanni Evangelista, Agostino e Maddalena.

 

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