“Mia feroce amica”: la struggente lettera di Auguste Rodin a Camille Claudel

Nel 1886 Rodin scriveva così
“Mia feroce amica,
la mia povera testa è ben malata, e non riesco più ad alzarmi la mattina. Questa sera ho camminato per ore senza trovarti nei nostri luoghi. Come mi sarebbe dolce la morte! E com’è lunga la mia agonia. Perchè non mi hai atteso all’atelier? A quale dolore ero predestinato. Ho momenti di amnesia in cui soffro di meno, ma oggi l’implacabile dolore persiste. Camille, mia bene amata nonostante tutto, nonostante la follia che sento venire e che sarà opera tua se tutto questo continua. Perchè non mi credi? Abbandono il mio Salon, la scultura; se potessi andare in un posto qualsiasi, in un paese in cui poter dimenticare ma non esiste…Ma poi in un solo istante sento la tua terribile potenza. Abbi pietà, crudele. Non ne posso più, non posso più passare un giorno senza vederti. Se no, l’atroce follia. E’ finita, non lavoro più, divinità malefica, e tuttavia ti amo furiosamente…”  (e la lettera prosegue, una delle più lunghe e struggenti anche se di fatto Rodin abbandonò Camille).

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La storia di due artisti che s’intreccia con una relazione passionale,affettiva e conflittuale  Camille sfida una famiglia borghese,i preconcetti della sua epoca e intreccia una relazione con il suo maestro d’arte,già impegnato in una precedente relazione.Tra i due per alcuni anni nasce un profondo sodalizio artistico,si racconta che molte opere di Rodin fossero plasmate insieme a Camille;nasce così, un profondo  amore, che però a un certo punto s’infrange, proprio come fa un enorme e prorompente onda, quando incontra un ostacolo.L’ostacolo è la mancanza di coraggio di Rodin,incapace di percorrere l’amore fino in fondo;forse fino all’incontro decisivo,fatale,quello con follia di Camille? Questa storia mi racconta che l’amore da solo non basta,deve accompagnarsi spesso con il coraggio e mi racconta che di due amanti, che hanno condiviso mente e cuore,passione per l’arte e passione amorosa,uno solo si salva.Credo che distruggendo le sue opere, Camille intendesse fare a pezzi quella salvezza,in cui ravvedeva il fallimento delle sue passioni e della sua vita.

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