Marietta Robusti: la triste storia della “Tintoretta”

Di Laura Corchia

Abile pittrice e valente musicista, Marietta Robusti nacque tra il 1555 e il 1560 a Venezia. Il padre, Jacobo Robusti detto il “Tintoretto”, non sposò mai la donna con cui l’aveva concepita, ma nutrì sempre per la sua primogenita un affetto intenso e particolare. Fin da bambina, Marietta accompagnava il padre in bottega, vestendo abiti che non proprio si addicevano ad una fanciulla.

Lavorando gomito a gomito con il Tintoretto, la fanciulla apprese ben presto tutte le tecniche pittoriche e divenne il suo principale aiuto.

Attualmente, i quadri che si possono ricondurre alla sua mano sono per lo più ipotetici. L’unica opera quasi certa è il dipinto conservato agli Uffizi, in cui si vede una giovane donna che volge le spalle alla tastiera di una spinetta, con una partitura aperta sulle note di un madrigale – riconosciuta dagli studiosi di musica come una pagina del Libro dei madrigali di Verdelotto, del 1533.

Il presunto autoritratto di Marietta Robusti, in una vecchia immagine in bianco e nero. L’opera è conservata agli Uffizi.
Il presunto autoritratto di Marietta Robusti, in una vecchia immagine in bianco e nero. L’opera è conservata agli Uffizi.

Adolfo Venturi, nel 1929, descrive il suo stile come aggraziato e femminile per questo differente da quello del padre e dei fratelli. La sua attività ebbe inizio attorno al 1571, anni in cui, sotto l’ala protettrice del genitore, si specializzò nella ritrattistica, com’era normale per le donne, che non venivano impiegate in cantieri.

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Esperta di musica e dicanto, dimostrò una sensibilità artistica che potremmo definire poliedrica e che la accomunò ad altre artiste veneziane, come ad esempio Rosalba Carriera (autrice, tra l’altro, di un ricettario sulla pittura molto interessante).

Marietta fu chiamata a lavorare diverse volte all’estero ma il padre, forse per timore di poter perdere quella fanciulla tanto amata, la maritò piuttosto frettolosamente con un gioielliere tedesco, Marco Augusta (il matrimonio venne celebrato fra maggio e novembre 1578) ed ebbe da lui un figlio e lo chiamò Jacometto il quale morì a soli 11 mesi mentre si trovava nella casa di campagna del Tintoretto a Carpenedo vicino a Mestre.

Questa morte precoce segnò per sempre la pittrice che, due anni dopo, ebbe ugual sorte. Probabilmente fu un tumore a stroncare la sua giovane vita. Dal canto suo, il Tintoretto cadde in una profonda depressione e si narra che volle dipingerla sul letto di morte.

 

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