La “Primavera” di Alma Tadema, tra arte classica ed antiche cerimonie

di Vanessa Paladini

Cerimonie e processioni pagane tipiche dell’ antichità classica occupano un posto importante tra le tematiche artistiche  di Alma -Tadema ( 8 Gennaio 1836, Olanda – 28 Giugno 1912, Wiesbaden ,Germania). Tra le opere della maturità, successive al viaggio di nozze dell’ artista  in Italia ed al suo attento studio sull’ antichità romana  e pompeiana,  spicca il dipinto “Primavera”, risalente al 1894 e conservato a Malibu, J. Paul Getty Museum.

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L’ opera fa riferimento ai “Floralia”, feste che i Romani celebravano dal 30 aprile al 3 maggio in onore di Flora. Questa antichissima Dea romana incarnava il fiorire della natura in tutte le sue forme quindi anche quello della natura umana. In virtù del fatto che i fiori sono gli organi sessuali delle piante, ad essa si attribuiva anche il ruolo di protettrice delle prostitute. Durante le feste in suo onore il corpo femminile veniva onorato in modo particolare. Flora era la regina di tutte le piante, comprese quelle commestibili, ma veniva anche invocata per proteggere i bambini e per avere raccolti e fioriture rigogliose. I romani ritenevano che senza il suo aiuto la città sarebbe morta.

A questa  cerimonia  si doveva assistere con vesti variopinte, in ogni altra circostanza vietate. Si adornavano le porte delle case con ghirlande di fiori e tutti, con il capo cinto di corone, celebravano il risveglio dell’intera natura. Alma – Tadema oltre all’ esplosione di colori che ci regala è ben attento a sottolineare con colore bianco l’abito delle fanciulle vergini.

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Anche gli strumenti utilizzati in questi “Ludi” richiamavano il verde creato, si può infatti notare, nel dipinto,  l’ uso del flauto di Pan da parte di un partecipante.  Era uno dei flauti più elementari, scoperto dal dio Pan, ottenuto con canne leggerissime la cui lunghezza andava a scalare, unite da fili d’erba o giunchi. Emetteva un suono dolce che evocava un ambiente bucolico e pastorale, spesso animato da fauni e ninfe.  Lo stesso strumento è tenuto tra le mani da un putto,  nel quadro, sul capitello di una colonna.

Mentre per descrivere la licenziosità di questa festa e lo stato di ebbrezza di chi vi prendeva parte, Alma Tadema  dipinge delle donne che percuotono dei tamburelli che all’ interno hanno figure di satiri su sfondo tipico pompeiano.  Anche su uno dei  capitelli delle colonne che si trovano sulla destra nel quadro, si distingue il viso di un giovane che con il braccio suona un tamburello.

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Questi strumenti erano utilizzati anche nei “Bacchanalia”, festività romane dedicate al dio Bacco. Infine è proprio questa divinità ad essere raffigurata  in due  statue  della “Primavera” del pittore olandese ,  Bacco con una folta barba reca in mano dei grappoli d’uva .  Secondo la tradizione il dio moriva in inverno per rinascere in primavera, inoltre secondo la mitologia classica era nato da una seconda gestazione divina ed era dunque nato “Due volte”.

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Lo studio dell’ artista sull’ architettura ed i monumenti dell’ antica Roma risalta, agli occhi dell’ osservatore, in questo splendido dipinto. L’ ambiente scelto appare quello del Foro di Traiano che, anticamente, si articolava su una vasta piazza rettangolare con portici sui due lati, chiusa sul fondo dalla splendida Basilica Ulpia (il nome deriva dal gentilizio dell’imperatore) su cui svettava la colossale statua equestre di Traiano, attentamente riprodotta da Alma Tadema nel dipinto.

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Al di là della statua equestre  di Traiano si scorge, nell’ opera,  un cortile porticato con la famosa colonna Traiana di cui si intravede solo la sommità ed una seconda  statua dell’ imperatore, posta su di essa.

L’ iscrizione latina che si legge sull’ arco del dipinto  è la stessa riportata sul lato Sud Ovest dell’ arco di Traiano di Benevento: “IMP[eratori] CAESARI DIVI NERVAE FILIO NERVAE TRAIANO OPTIMO AVG[usto] GERMANICO DACICO PONTIF[ici] MAX[imo] TRIB[unicia] POTEST[ate] XVIII IMP[eratori] VII CO[n]S[uli] VI P[atri] P[atriae] FORTISSIMO PRINCIPI SENATVS P[opulus]Q[ue] R[omanus]”

Ovvero: “All’imperatore Cesare, figlio del divo Nerva, Nerva Traiano Ottimo Augusto Germanico Dacico, pontefice massimo, (rivestito della) potestà tribunicia diciotto (volte), (acclamato) imperatore sette (volte), console sei (volte), padre della patria, fortissimo principe, il Senato e il Popolo romano (posero).”

L’iscrizione non appare per intero ma si possono notare alcune parole che sicuramente rimandano all’ arco celebrativo dedicato all’ imperatore in occasione dell’ apertura della via Traiana -che avrebbe collegato Benevento e Brindisi- .

Nell’ opera, sul rifianco dell’ arco, in rilievo, si piò riconoscere un bue forse simbolo del toro, primo segno di Terra dello zodiaco associato ai nati in primavera.  Esso indica proprio il periodo dei “Floralia”.

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Infine curioso dettaglio è il fregio che si nota nel dipinto, sulla sinistra.  Alma- Tadema riprende la scena di una centauromachia che si trova sul Tempio di Apollo Epikourios, nel Peloponneso. La scena raffigura i Lapiti  (mitico popolo della Tessaglia) che lottano contro i centauri.  L’ artista olandese riprende una leggenda  che prevale nell’arte attica del V sec. a. C. in cui la battaglia tra Lapiti e Centauri si svolge durante le nozze di Piritoo, quando i centauri aggrediscono le donne ed i fanciulli dei Lapiti. Questa versione è ripetuta sul frontone occidentale del tempio di Giove ad Olimpia, e su vasi attici della stessa epoca, inoltre sulle metope S del Partenone ed in numerosi affreschi e rilievi. I Lapiti appaiono completamente nudi e disarmati.

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“Primavera” di Sir Lawrence Alma -Tadema  attualizza inoltre la festa del Primo Maggio che nell’ Inghilterra vittoriana, ambiente in cui l’artista si è distinto, celebrava l’ arrivo della Primavera. La passione vittoriana per i fiori, per la loro simbologia ed il loro messaggio  ebbe un crescendo  soprattutto durante il XIX secolo.

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BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA CONSULTATE PER LA REDAZIONE DI QUESTO ARTICOLO:

  1. Louise Lippincott , “Lawrence Alma Tadema: Spring”, 1990 Pagine: 16, 20, 21, 47, 68, 69
  2. “Floralia”, Enciclopedia italiana Treccani
  3. “Foro di Traiano”, Romano impero (www.romanoimpero.com)
  4. www.ilcerchiodellaluna.it