Firenze: la stanza segreta dei disegni di Michelangelo

di Laura Corchia

Per raccontarvi questa storia dobbiamo partire da due date cronologicamente molto distanti: 1529 e 1975.

Il 1529 è l’anno in cui Firenze è messa a ferro e fuoco dagli Spagnoli. Michelangelo, allora giovane uomo alle prese con diverse commissioni, si rifugia in una piccola stanza posta sotto la sagrestia nuova del complesso monumentale di San Lorenzo a Firenze. Durante l’assedio di Firenze da parte di Carlo V, l’artista si nasconde in questo stanzino per sfuggire all’ira di Alessandro dei Medici che non gli perdona di aver parteggiato per la Repubblica.

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In quel buio e angusto loculo ci rimane per tre mesi. Alla luce delle candele, decide di dare libero sfogo alla sua innata creatività. Chissà quanti pensieri saranno passati nella testa di questo grande artista. Chissà se si sarà sentito solo laggiù, se avrà pensato a ciò che di buono aveva lasciato nel mondo. Chissà se avrà immaginato un futuro diverso dal presente che stava vivendo. Quel che è certo è che nella sua prigionia ha portato con sé gli strumenti del lavoro, amici e compagni dei suoi giorni. E così, i muri di quel sotterraneo cominciarono a riempirsi di disegni, alcuni dei quali poi sarebbero diventati opere compiute: tra questi, la testa del Laocoonte (che Michelangelo aveva scoperto e studiato a Roma nel 1506), alcuni studi relativi alle sculture presenti nella Sacrestia Nuova, una testa di cavallo, pensieri per la Leda, ricordi e ripensamenti sul David, i corpi aggrovigliati della Cappella Sistina. Tra i disegni spicca poi una insolita figura, che alcuni studiosi hanno interpretato come lo stesso artista, in posa reclinata e pensosa: una sorta di “autoritratto” raffigurante lo stato d’animo del Michelangelo in “prigione”.

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Passano gli anni, Michelangelo torna a “riveder le stelle” e la luce del sole. Lo attendono nuove commissioni, tra cui l’esecuzione dello splendido Giudizio Universale.

Passano i secoli e arriviamo al 1975. Nel novembre di quell’anno, durante alcuni lavori di adeguamento delle Cappelle Medicee, vengono scoperti questi straordinari disegni. Come un gigantesco blocco di appunti, le pareti di questo luogo sotterraneo non hanno mancato di stupire chi ha avuto la fortuna di potervi accedere.

 

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