Stramonio nel dipinto raffigurante ‘Venere e Marte’: l’arte allucinante di Botticelli

di Laura Corchia

Che Botticelli fosse un burlone non è una novità. L’ennesima beffa potrebbe averla nascosta in uno dei suoi dipinti più suggestivi, quello raffigurante Venere e Marte, datato 1482-1483 circa e conservato nella National Gallery di Londra.

Sandro Botticelli, Venere e Marte, 1482-1483 circa
Sandro Botticelli, Venere e Marte, 1482-1483 circa

Il dipinto, eseguito a tecnica mista su tavola, presenta influssi classicheggianti e fu commissionato dai Vespucci, come attestano le vespe poste nell’angolo in alto a destra. Venere e Marte si fronteggiano e sono circondati da sorridenti satiri che tentano di disturbare il sonno del dio.

Uno di essi è disteso sul prato, proprio sotto il braccio di Marte. Accanto a lui c’è una pianta a foglie larghe: stramonio, secondo una recente teoria di David Bellingham.

Il Datura Stramonium – questo il nome scientifico della pianta – contiene una potente sostanza psicotropa che provoca visioni e comportamenti orgiastici. Le streghe nei loro sabba non ne potevano fare a meno.

Al di là di questo piccolo e allucinante dettaglio, il significato dell’opera sfugge ancor oggi. La scena potrebbe essere un’allegoria del matrimonio: Marte è addormentato dopo l’amplesso e neanche lo squillo di tromba nelle orecchie riesce a destarlo dalla “piccola morte”. Venere lo osserva, come vincitrice sull’aggressivo dio della guerra. Questo porterebbe ad ipotizzare che il dipinto potrebbe essere stato realizzato in occasione delle nozze di un membro della famiglia Vespucci e potrebbe dunque essere una esaltazione delle virtù della sposa.

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Le figure sono circondate da una linea di contorno che definisce le solide anatomie e rende in maniera convincente la volumetria e la resa dei vari materiali, come la preziosa veste di Venere bordata d’oro. La composizione è bilanciata, le figure si presentano ben calibrate e di fondamentale importanza sono i gesti e la torsione dei corpi.

Dopo l’epoca classica, Botticelli fu il primo artista a dipingere scene ispirate alla mitologia, fino a quel momento relegate alla decorazione di mobili, panche e cassoni nuziali. Opera tra le più riuscite di Botticelli, che egli abbia voluto lasciare un messaggio: l’amore vince sull’odio, la pace s’impone sulla guerra.

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