L’amore tra Bella e Marc Chagall nelle parole più belle di tutti i tempi

di Laura Corchia 

«Non muoverti, resta dove sei… Non riesco a stare ferma. Ti sei gettato sulla tela che vibra sotto la tua mano. Intingi i pennelli. Il rosso, il blu, il bianco, il nero schizzano. Mi trascini nei fiotti di colore. Di colpo mi stacchi da terra, mentre tu prendi lo slancio con un piede, come se ti sentissi troppo stretto in questa piccola stanza. Ti innalzi, ti stiri, voli fino al soffitto. La tua testa si rovescia all’indietro e fai girare la mia. Mi sfiori l’orecchio e mormori…” A scrivere è Bella Rosenfeld, amatissima moglie di Chagall. E’ lei la donna in volo. Lei, splendida, intelligente, ricca di grazia e di dolcezza. Lei che corrispose quell’amore con la stessa intensità.

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Scrive ancora Bella nel libro autobiografico, edito da Donzelli: «Mio Dio, è così difficile estrarre dai ricordi inariditi un frammento di vita! E come lo si può fare se questi scarni ricordi si estinguono e finiscono con me? Vorrei salvarli. E mi sono ricordata che tu, amico mio devoto, spesso mi chiedevi di raccontarti la mia vita, del tempo in cui ancora non mi conoscevi».

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Dal canto suo, Marc dimostrò sempre una profonda gratitudine nei confronti di questa donna che “Bella” lo era di dato e di fatto. La ritrasse in quasi tutte le sue opere mentre si libra in volo trattenuta a stento dalla mano del pittore. Di lei disse: «Per anni il suo amore ha influenzato la mia pittura… Bella scriveva come viveva, come amava, come accoglieva gli amici. Le sue parole, le sue frasi sono una patina di colore sulla tela… Le cose comuni, le persone, i paesaggi, le feste ebraiche, i fiori – questo era il suo mondo, questi erano i suoi soggetti… Poi a un tratto, un rombo di tuono, le nuvole si aprirono alle sei di sera del 2 settembre 1944, quando Bella lasciò questo mondo. Tutto è divenuto tenebre».