John Singer Sargent: il ritrattista del bel mondo

di Laura Corchia

“Ho un gran desiderio di dipingere il suo ritratto e ho ragione di pensare che lei lo permetterà e stia anzi aspettando che qualcuno le proponga questo omaggio alla sua bellezza”

(J. S. Sargent)

Un cantore della bellezza, un ritrattista raffinato capace di catturare la bellezza delle donne in posa e di restituirla attraverso pennellate delicate.

John Singer Sargent amava definirsi “un americano nato in Italia, educato in Francia, che parla inglese, sembra tedesco e che dipinge come uno spagnolo”.

John Singer Sargent, Lady Agnew of Lochnaw, 1893
John Singer Sargent, Lady Agnew of Lochnaw, 1893

Personalità cosmopolita e poliedrica, nacque a Firenze il 12 gennaio 1856 da genitori americani. Fin da bambino, dimostrò una notevole inclinazione per la pittura e frequentò i corsi presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze. Con la valigia sempre pronta, viaggiò tra Parigi, Napoli, Spagna, Marocco e Tunisia per poi ritornare a Parigi ed entrare all’Ecole des Beaux-Arts.

La sua pittura non può essere facilmente incasellata all’interno di una scuola o di un movimento. Nelle sue opere si avverte l’eco dell’Impressionismo, ma anche di pittori come Velázquez, Tiziano e El Greco.

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Il suo ingresso ufficiale nel mondo dell’arte fu sancito dal Ritratto di Carolus-Duran, esposto al Salon di Parigi del 1879. Questo dipinto rappresentò una specie di biglietto da visita, un banco di prova che lo portò ad accaparrarsi numerosissime commissioni.

I suoi ritratti si caratterizzano per una forte introspezione psicologica e per la resa naturalistica delle fisionomie e dei dettagli. Le donne che ritraeva amano mettersi in posa, guardare dritto negli occhi l’osservatore. Conturbanti e misteriose, indossano abiti ricchi e preziosi e, attraverso le pennellate del pittore, è facile avvertire il fruscio delle stoffe che avvolgono i loro corpi profumati di cipria e di belletto.

madame-x

Famoso è il ritratto eseguito per Virginie Amelie Avegno Gautreau, noto con il titolo di Madame X, che fu oggetto di scandalo. La bigotta società parigina interpretò la spallina caduta come segno di lussuria e il pittore fu costretto a correggerla. La raffinata dama indossa un lungo abito nero che mette in risalto una pelle bianca come il latte e la chioma raccolta dietro la nuca. Il suo sguardo è rivolto altrove, catturato da chissà quale pensiero o distrazione. A proposito di questo dipinto, scrive Judith Gautier in Le Salon (1884): “Di fronte a questa singolare immagine i visitatori rimangono a bocca aperta, perché non comprendono nulla di ciò che vedono. È una donna? Una chimera? La forma di un unicorno impennato come su uno stemma araldico? O è forse l’opera di un artista decorativo orientale, cui è vietato riprodurre la forma umana e, volendo evocare l’immagine di una donna, ha tracciato questo delizioso arabesco? No, non è nulla di tutto questo; è piuttosto l’immagine precisa di una donna moderna, eseguita con cura da un pittore che è maestro della sua arte”.

Dopo lo scandaloso ritratto, Sargent partì per Londra dove riprese a dipingere paesaggi, forse stanco di immortalare una borghesia vana e frivola.

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Ma fu l’America a dargli il trionfo definitivo, quell’America che i genitori avevano abbandonato alla ricerca di nuovi stimoli, assetati com’erano di conoscenza e di curiosità squisitamente intellettuale. La ricca borghesia gli commissionò un gran numero di ritratti da sfoggiare nelle opulente dimore che andava costruendo e Isabella Stewart Garden divenne la sua principale mecenate.

A interrompere tutto arrivò la Prima Guerra Mondiale, un conflitto che spazzò via i sogni e le speranze di un mondo che aveva fatto del fasto la sua principale caratteristica.

La belle époque volgeva al termine, portandosi via anche la vita di John Singer Sargent, trovato morto nell’aprile del 1925. Aveva 69 anni.

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