“Canto d’amore”: la meravigliosa poesia di Rainer Maria Rilke

E come tratterrò l’anima mia,
perché la tua non sfiori?
Come la leverò verso altre sfere,
dove tu piú non sia?

Oh, celarla vorrei presso qualcosa
che si smarrisse in buia solitudine,
in un angolo ignoto e silenzioso
che non vibrasse piú quando rivibrano
gli abissi tuoi!…

Ma tutto ciò che appena ne disfiora,
ci prende insieme al pari dell’archetto
che da due corde trae solo una voce.

 Su qual strumento, ahimè, siamo noi tesi?
E chi lo regge e suona?… Oh melodia!

Rainer Maria Rilke

(Traduzione di Vincenzo Errante)

dalle “Nuove Poesie, in “Liriche scelte e tradotte da Vincenzo Errante”, Sansoni, 1941

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