“Non c’è vita senza amore”: la bellissima lettera di Paul Eluard alla moglie Gala

Paul Eluard ed Helena Dmitriena Diakonova, meglio nota come Gala, si incontrano nel 1912 in un sanatorio vicino a Davos, dove entrambi sono ricoverati per curare la tubercolosi. Tra i due nasce un amore di straordinaria intensità dalla quale nasce una figlia di nome Cécile. Il loro legame sarà profondo anche dopo la fine del matrimonio e continuerà nonostante  la relazione, e poi le nozze, di Gala con il pittore Salvador Dali. In questa lettera del marzo 1929, trova libera espressione la concezione surrealista dell’amourfou, con il suo carattere assoluto e fortemente erotico.

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Cecilia, molto bella e gentile, è stata dolce con me, ma senza di te non ho i miei bicchieri di smeraldo e di fuoco, e non ho ricavato da tutto questo che un disincanto incredibile, e tanta voglia di morire. La bellezza da sola non basta. Senza amore, tutto il resto è perduto, perduto, perduto, un insieme sgradevole di contrattempi e veleni ignobili e disgustosi.

Non c’è vita senza amore.

Ed io, mia piccola Gala, ti amo infinitamente.

Non credo affatto alla vita, credo in te. Questo universo che è mio e che Si mescola alla morte non può entrarci che con te. E fra le tue braccia che esisto. E dentro i tuoi occhi, fra i tuoi seni, fra le tue gambe che non mi spegnerò mai.

Il resto, è solo una grande miseria che sogna solo di crollare. Sono incredibilmente triste e confuso. Ho abusato troppo della vita. E ti amo troppo, lo dico con ardore, con fede, di sogno in sogno, ho cambiato universo, sono passato nel tuo.

Guardati nello specchio, e guarda gli occhi che amo, i seni che amo, il sesso che amo, le belle mani, ascolta come parli, mia unica amica, capisci perché comprendo solo il tuo linguaggio, perché ti lascio libera, e quale gioia ricavo dalla tua, perché ti voglio audace e forte e fatta a tua immagine e somiglianza, secondo la tua volontà che è anche la mia, e che si è meravigliosamente elevata, come la mia, sul nostro amore.

Ti adoro e ti abbraccio dappertutto.

 

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