Il mercante e il nuovo sistema dell’arte

di Sara Venturiero

Il periodo delle avanguardie vide il susseguirsi di cambiamenti politico-sociali che scossero gli animi più sensibili, come gli artisti e i poeti, i quali vollero rompere con le vecchie convinzioni, tagliando quasi radicalmente i ponti con il passato, proponendo forme artistiche e poetiche di stampo moderno, diffondendo il nuovo gusto tramite manifesti stilati appositamente per tale scopo. È proprio con le avanguardie che contestualmente si realizza ciò che oggi definiamo il Sistema dell’Arte, a cui ruotano figure diverse dai compiti distinti, quali mercanti e critici, strettamente collegati al contesto in cui opera l’artista, fatto anche di affari economici, culturali e sociali. Il prodotto dell’intelletto e dell’abilità dell’artista viene studiato a fondo, esaminato secondo criteri che ne attribuiscono un determinato valore, ponendolo al pari di un tesoro inestimabile (nel migliore dei casi) o una crosta di bassa qualità . Allo stesso modo viene attribuito persino un preciso significato, dettato dal soggetto raffigurato, dai toni cromatici utilizzati, ma soprattutto l’ambiente d’origine dell’artista che l’ha realizzato. Il suo geniale lavoro viene ammirato e stimato, ma anche commercializzato e usato per allestire esposizioni composte ad hoc, destinate sia a semplici appassionati sia ad eventuali acquirenti. In tale contesto nasce anche il cosiddetto “pubblico dell’arte”, verso cui l’artista ha precisi compiti, quali stupire con opere sempre nuove e originali, essere irriverente, provocare reazioni, ma anche emozionare e colpire il cuore dell’osservatore, stimolare persino giudizi contrastanti tra loro, capaci di dividere l’appassionato in sentimenti di amore e odio. Inoltre, lo sviluppo della piccola e grande imprenditoria, fa sì che il buongusto per l’arte non sia appannaggio esclusivo della nobiltà, ma anche della crescente borghesia, la quale sfoggia abilmente le proprie ricchezze, fatte anche di opere d’arte sia acquistate sia commissionate agli artisti più apprezzati del momento. In questo panorama così variegato, i mercanti d’arte cominciarono ad “accaparrarsi” l’artista migliore,  quello più stimato, quello capace di smuovere le folle di appassionati e di attirarlo nelle esposizioni ad essi dedicate.

(Ritratto di Ambroise Vollard, Cezanne, 1899)
(Ritratto di Ambroise Vollard, Cezanne, 1899)

Fu così che personaggi come Ambroise Vollard e Guillaume Apollinare, divennero tra i primi ad esporsi come critici e mercanti d’arte accanto agli artisti più stimati del periodo. Vollard fu un estimatore di Gauguin, di Cezanne e dei Fauves, nonché il tramite tra Picasso e Daniel-Henry Kahnweiler, che egli ritrae nel 1910 in pieno stile cubista. Lo stesso Picasso, già in precedenza, dedicò un ritratto allo stesso Vollard nel 1909 e uno all’amica, scrittrice e collezionista Gertrude Stein nel 1905/06, grandissima appassionata del Cubismo, per la quale rappresentava “la quintessenza della risoluzione concettuale di un’immagine”.

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(Ritratto di Daniel-Henry Kahnweiler, Picasso, 1910)
(Ritratto di Daniel-Henry Kahnweiler, Picasso, 1910)

Allo stesso modo l’afflusso di pubblico spinge i mercanti e gli stessi galleristi a voler imprimere nero su bianco il successo avuto dalle esposizioni. Fu così che si decise di pubblicare i primi editoriali che trattassero esclusivamente di arte, che potremmo definire delle monografie e dei cataloghi ante litteram, i quali oggi hanno assunto un enorme valore.

Anche la vita privata dei mercanti, dei critici e degli scrittori, divenne un salotto in cui riunirsi la sera disquisendo d’arte e contemplando opere di artisti che oggi ritroviamo nelle più grandi e stimate collezioni mondiali. In queste serate avremmo potuto ritrovarci a tu per tu con coloro che le hanno immaginate, elaborate, estrapolate dal loro genio e riportate magistralmente su tela.

(Ritratto di Gertrude Stein, Picasso, 1905/06)
(Ritratto di Gertrude Stein, Picasso, 1905/06)

La stessa Gertrude Stein, citata precedentemente, e suo fratello Leo solevano trascorrere i sabati sera in compagnia di altri estimatori, ammirando dipinti di artisti del calibro di Matisse, Picasso, Braque e Cezanne, ai quali dedicò più di semplici parole, bensì racconti pieni di trasporto, stima, apprezzamento e amore.

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