Sir Frank Crisp: la storia dei Giardini vista da uno studioso vissuto nell’ Inghilterra vittoriana

di Diana Tarlindano

Sir Frank Crisp è stato avvocato e botanico, nonché studioso di giardini medievali che, attraverso la pubblicazione di scritti e sofisticate progettazioni realizzate all’ interno della sua dimora nell’ Oxfordshire, ha fatto conoscere ai suoi contemporanei i giardini, medievali e non,  mostrandone le loro caratteristiche tecniche, storiche e simboliche. Nessun giardino costruito in epoca medievale era giunto all’ era vittoriana nella sua completezza, quindi il tentativo di Crisp di ricostruirne le linee principali attraverso l’ analisi e lo studio di miniature risalenti al XIV e XV secolo ha avuto un’ importanza rilevante. Quest’ anno ricorre il centenario dalla scomparsa di questo eclettico baronetto, scopriamo dunque chi era Sir Frank…

Sir Frank Crisp (25 Ottobre 1843 – 29 Aprile 1919)  divenne uno degli avvocati più noti dell’ epoca, in quanto coinvolto in  importanti contratti commerciali, tra cui quello relativo al taglio del diamante Cullinan, una delle pietre preziose più grandi al mondo, dalla quale sono stati ricavati alcuni dei diamanti facenti parte dei gioielli della Corona Britannica. La sua attività di avvocato non gli impedì però di occuparsi di altre discipline. Si dedicò alla botanica e divenne tesoriere della Linnean Society divenendo uno dei principali membri ad appoggiare l’ ingresso delle donne nel mondo scientifico; come membro della Royal Microscopical Society  raccolse una collezione unica al mondo di microscopi, parte della quale ora si trova al Science Museum di Londra, ed in campo artistico collezionò una vasta quantità di miniature e manoscritti medievali. Proprio la sua passione per questi diversi ambiti di studio lo portò a diventare un esperto di giardini e a scrivere alcuni testi che nel 1924 vennero pubblicati postumi in due preziosi volumi decorati in oro intitolati Mediaeval Gardens; Flowery Medes and other Arrangements of Herbs, Flowers and Shrubs Grown in the Middle Ages, with some account of Tudor, Elizabethan and Stuart Gardens. Quest’ opera, dal titolo così dettagliato, conteneva riflessioni sulla funzione che i giardini e le loro diverse parti architettoniche avevano avuto nel Medioevo, e si inseriva nella corrente di rivalutazione di quei secoli che così a lungo erano stati visti negativamente. Entrambi i volumi ripropongono molte delle miniature provenienti dalla collezione dello stesso autore, oltre che da altri celebri codici miniati.  

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La testimonianza più tangibile degli studi realizzati da Crisp si concretizzò nella cittadina di Henley-on-Thames nell’ Oxfordshire,  dove egli fece costruire un parco molto particolare. Il  suo  intento di divulgare la conoscenza dell’ architettura dei giardini lo portò  a progettare e realizzare la tenuta di Friar Park, composta da un vasto parco e da un sontuoso edificio in stile Neogotico.  

 

Le diverse ambientazioni del parco avevano uno scopo didattico:l’ osservatore poteva farsi un’ opinione sull’ evoluzione storica del paesaggio vedendo dei reali giardini che riproponevano fedelmente quelli di epoche o luoghi lontani, in quanto Crisp ha cercato di ricreare esempi il più possibile fedeli ai giardini da luistudiati. Infatti, come Crisp afferma nella guida ai visitatori di  Friar Park, da lui pubblicata nel 1914, le varie ambientazioni riproposte non andavano ammirate per la loro bellezza, ma dovevano essere osservate come si osservano dei campioni in un museo. Il loro scopo era quello di illustrare il gusto di un periodo storico o di una nazione. Egli quindi non ha inserito solo elementi esotici all’ interno di un parco vittoriano, come era di moda all’ epoca, ma aveva riproposto dei modelli basandosi su  precisi studi paesaggistici, creando una sorta di museo all’ aperto. Tra quelli ricreati a Friar Park vi erano molte tipologie di giardini medievali, tra i quali un vero e proprio Hortus Conclusus o Mary Garden (ricostruito attentamente basandosi su una miniatura del Breviario Grimani custodito nella Biblioteca Marciana di Venezia) e un giardino di erbe Elisabettiano, un Terrace Garden, un giardino di arte topiaria che riproponeva la struttura del labirinto di Versailles, un giardino giapponese, ecc. L’ elemento più stravagante del parco era il giardino alpino ricreato con l’ utilizzo di vere rocce ed arricchito da un sistema di grotte sotterranee e dalla riproduzione in scala del Monte Cervino, la cui costruzione, pensata per celebrare la prima scalata dell’ originale avvenuta non molti anni prima, fece scalpore all’ epoca, tanto che la notizia venne riportata anche in alcuni giornali oltre oceano.  

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Alla morte di Sir Frank, Friar Park venne acquistata da Sir Percival Davis, noto collezionista di ceramiche cinesi che vi si stabilì per qualche decennio e  poi, negli anni cinquanta, la propietà finì in mano alle Suore dell’ ordine di Don Bosco, che vi instaurarono un convento ed una scuola. Le suore abbandonarono al degrado il parco ed i vari edifici tanto che alla fine dgli anni ’60 si ipotizzò la possibile demolizione dell’ intero complesso. Questa venne però evitata grazie all’ intervento del musicista George Harrison che acquistò e ristrutturò la tenuta, trovando poi in essa grande fonte di ispirazione per le sue canzoni composte dopo lo scioglimento dei Beatles. Sir Frank e l’ affascinante parco da lui creato hanno influenzato molto la musica di Harrison tanto che egli nel corso degli anni gli ha dedicato alcuni brani, tra i quali il più celebre si intitola proprio The Ballad of Sir Frankie Crisp (Let it Roll), un tour di immagini ed emozioni che ci accompagna lungo il percorso indicato nella mappa che veniva consegnata ai visitatori di Friar Park all’ epoca del suo ideatore.

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