San Valentino: storia e iconografia del Santo protettore degli innamorati

Di Laura Corchia

Le notizie che abbiamo su san Valentino, protettore degli innamorati, sono incerte e lacunose. Si contano, infatti, almeno due Valentino, entrambi vissuti in odore di santità e martirizzati a causa della loro fede.

Con ogni probabilità, si tratterebbe della stessa persona: Valentino, sacerdote e vescovo originario di Terni, martirizzato nel 268 sotto l’imperatore Claudio il Gotico.

Consacrato vescovo di Terni, Valentino si trasferì nel 270 a Roma. Noto per le sue doti di guaritore e taumaturgo, riuscì infatti a guarire dall’epilessia il figlio di Cratone, oratore greco e latino. Dopo il miracolo, il Santo convertì e battezzò l’intera famiglia. Dapprima imprigionato su ordine dell’imperatore, fu poi costretto a sacrificare agli idoli e, infine, bastonato e decapitato lungo la via Flaminia il 14 febbraio 273. Il suo corpo fu sepolto al LXIII miglio e le sue spoglie riposano oggi nella basilica di Terni.

Oltre a guarire gli epilettici, il Santo fu autore di altri miracoli. Secondo le fonti agiografiche, pare che Valentino dovesse unire in matrimonio una giovane cristiana, Serapia, e un centurione non credente, Sabino. La famiglia di Serapia era contraria all’unione ma, il Santo, riuscì a condurre Sabino al capezzale della ragazza che, gravemente malata, aspettava solo di morire. Convertito il giovane, i due furono uniti in matrimonio e poco dopo morirono. Secondo un’altra leggenda, Valentino riuscì a conciliare due giovani che litigavano lungo la strada. Porse loro una rosa, raccomandando che stringessero insieme il gambo con cautela. Altre fonti, dicono invece che stabilì la pace facendo volare attorno alla coppia numerosi piccioni.

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L’istituzione della festa degli innamorati risalirebbe al 476, quando Papa Gelasio soppresse la festa pagana dei Lupercalia. Questo rito, che si festeggiava il 15 febbraio, fu cristianizzato, anticipato di un giorno e dedicato alla commemorazione della morte di san Valentino, al quale fu affidata la protezione degli innamorati e dei fidanzati votati al matrimonio.

La particolare protezione per gli innamorati è nata nel Medioevo perché si credeva che il 14 febbraio gli uccelli cominciassero a nidificare. In questo periodo, in Inghilterra, gli innamorati erano soliti scambiarsi biglietti d’amore noti come ‘valentine’. Inoltre, il 14 febbraio 1400 fu istituito a Parigi l’Alto Tribunale dell’Amore, deputato a pronunciarsi su controversie di carattere amoroso ed ispirato ai principi cavallereschi dell’amor cortese.

Jacopo Bassano, San Valentino battezza Santa Lucilla, 1575. Olio su tela, 183

Il santo è solitamente rappresentato in abiti vescovili e con la palma del martirio. Spesso, accanto alla sua figura compare un fanciullo malato, in ricordo delle sue doti di guaritore e di taumaturgo.

L’opera più celebre che ha Valentino come protagonista è Santa Lucilla battezzata da san Valentino, dipinta da Jacopo da Bassano nel 1575 circa. Tratto dalla Legenda Aurea, l’episodio è ambientato in una sorta di strada costeggiata da edifici classicheggianti. Lucilla, figlia del prefetto, si converte al cristianesimo dopo la guarigione dalla cecità. Il suo stesso nome è connesso alla luce. La fanciulla è rappresenta con abiti sontuosi, inginocchiata sulla scalinata e circondata dai suoi familiari. Uno squarcio di luce illumina il cielo cupo e due angeli scendono a portare la palma del martirio.

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