San Silvestro: storia e iconografia del Papa “amico” di Costantino

Di Laura Corchia

Patrono di animali domestici, bovini, muratori e tagliapietre, Silvestro fu il primo Papa dopo la libertà di culto proclamata dall’imperatore Costantino. Durante il suo pontificato, durato vent’anni, la chiesa dovette combattere le numerose eresie e affrontare i rapporti con l’impero d’ Oriente.

Secondo la leggenda, tra l’imperatore Costantino ed il Papa correvano ottimi rapporti, tanto che fu Silvestro a battezzare Costantino. Inoltre, il Santo Padre lo guarì dalla lebbra. Nonostante ciò, il Papa non godeva di grandissima autonomia ed era considerato  l’ “uomo di Costantino” il quale, consapevole della forza che ormai stava assumendo il Cristianesimo, orientò i suoi sforzi in direzione della sostituzione degli apparati pagani dello Stato con quelli Cristiani.

Le legende attorno alla vita di Papa Silvestro sono state tramandate dalla Vita beati Sylvestri. Nella leggenda degli Actus Elena appare come una ebrea o comunque una simpatizzante del giudaismo. Viene convocato un dibattito con giudici pagani in cui si affrontano 12 rabbini ed il papa Silvestro per stabilire quale sia la religione vera. 
Alla fine viene portato un toro. Il rabbino gli soffia nell’orecchio ed il toro muore, Silvestro gli soffia nell’orecchio ed il toro risorge. Si stabilisce così che il cristianesimo è la vera religione ed Elena ed i rabbini si convertono. Per tale motivo, il suo attributo iconografico è il toro. 

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Papa Silvestro morì il 31 dicembre 335. Fu sepolto presso le catacombe di Priscilla. Nel 761, secondo quanto tramandano le fonti, il suo corpo fu traslato nella chiesa di San Silvestro in Capite, dove fu ritrovato durante i restauri del 1596. Nel martirologio romano si legge: «31 dicembre – San Silvestro I, papa, che per molti anni resse con saggezza la Chiesa, nel tempo in cui l’imperatore Costantino costruì le venerande basiliche e il Concilio di Nicea acclamò Cristo Figlio di Dio. In questo giorno il suo corpo fu deposto a Roma nel cimitero di Priscilla.»

Una delle raffigurazioni più note di Papa Silvestro si ritrova nei dipinti murali con Storie di San Silvestro e Costantino eseguiti da Maso di Banco nella  cappella di S. Silvestro, o dei Confessori di proprietà della famiglia Bardi. Il ciclo celebra s. Silvestro attraverso le scene della sua vita descritta nella Legenda aurea di Iacopo da Varagine (Iacopo da Varazze), intrecciata con quella di Costantino: Costantino frenato dalle madri rinuncia al bagno di sangue; ha la visione di Pietro e Paolo; terrorizzato manda a riprendere il papa rifugiatosi sul monte Soratte; riconosce nell’icona che Silvestro gli mostra i santi Pietro e Paolo; quindi si fa battezzare dal papa, che in seguito compie il miracolo di far risorgere un toro, debellando così i dubbi teologici sorti nell’imperatrice Elena, e infine libera Roma dagli effluvi mefitici di un drago.

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Maso di Banco realizza opere di immediata scioltezza narrativa e di grande efficacia iconica. Le larghe stesure, campite da colori vivi, descrivono personaggi dalla forte carica scenica e dalla presenza corporea, i cui gesti sono eloquenti tanto quanto le parole. Gli effetti materici palpabili sono il risultato cromatico è frutto anche di una tecnica di preparazione dei colori che introduce nell’ impasto lo stannato di piombo, rilevato negli ultimi restauri (1998), nella composizione del così detto giallorino, descritto anche da Cennino Cennini (Il libro dell’arte, LXXIX). La scelta delle scene non è casuale: Costantino e Silvestro, posti in contrasto tra prima e dopo la conversione dell’imperatore, vogliono ribadire il primato spirituale della Chiesa.

Un altro pregiato ciclo di affreschi in cui compaiono le storie di Papa Silvestro si trova nell’omonimo oratorio a Roma ed è datato 1246. Il ciclo è composto da undici scene:

  • parete d’ingresso:
    • Costantino colpito dalla lebbra;
    • Pietro e Paolo appaiono in sogno a Costantino malato e lo esortano ad affidarsi a papa Silvestro;
    • I messi imperiali si dirigono al monte Soratte per incontrare Silvestro.
  • parete sinistra:
    • I messi di Costantino salgono sul monte Soratte;
    • Silvestro rientra a Roma e mostra a Costantino le effigi di Pietro e Paolo;
    • Costantino riceve da Silvestro il battesimo;
    • Costantino, curato dalla lebbra, siede in trono di fronte a Silvestro;
    • Silvestro a cavallo, in corteo, è accompagnato da Costantino.
  • parete destra:
    • Silvestro risuscita il toro ucciso dal sacerdote ebreo;
    • Elena, madre di Costantino, ritrova la vera Croce;
    • Silvestro libera il popolo romano da un drago.
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Dal punto di vista iconografico, Silvestro può anche essere rappresentato nell’atto di ammansire un drago, oppure accanto ad un fonte battesimale, con chiari riferimenti al Sacramento impartito a Costantino.

 

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