Il paradosso degli amanti senza volto di Magritte

di Valentina Grispo

Il termine paradosso si fa derivare dal greco παρα (parà) e δόξα (doxa) che letteralmente assume il significato “contro l’opinione”, dall’unione di queste due parole nasce l’aggettivo “paràdoxos” che fa riferimento a qualcosa di straordinario, inaspettato, strano, sorprendente.

Proprio a queste ultime accezioni di significato si riconduce l’arte di René Magritte, pittore surrealista detto  le saboteur tranquille per la sua capacità di insinuare dubbi sul reale attraverso la rappresentazione del reale stesso.

Il 1928 è l’ anno in cui Magritte realizza due quadri, entrambi intitolati ” Gli amanti” ( Les Amants), la versione più famosa è sicuramente quella che raffigura un bacio appassionato tra un uomo ed una donna, mentre l’altra rappresenta i due soggetti guancia a guancia quasi si tratti di una foto ricordo. La prima si trova al “Moma” di New York, la seconda è attualmente conservata presso la “National Gallery of Australia”.  In entrambe le opere  i volti degli amanti sono coperti e avvolti da una stoffa bianca.

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Gli amanti (Les Amants), prima versione

L’intensità dell’immagine è suscitata dal paradosso: spicca, infatti, il contrasto tra il bacio e l’assenza di sguardo, il corpo che si tocca accostato al corpo che non vede. Sebbene queste opere siano state intitolate ” Gli Amanti”, proprio a questi, pur scambiandosi un gesto intimo quanto un bacio, è vietato conoscersi.

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Gli amanti (Les Amants), seconda versione

In passato si è usato ridurre l’opera magrittiana a una semplice interpretazione psicologica secondo la quale alcune delle sue opere, quelle in cui i volti sono coperti, sono da collegare all’esperiena traumatica  vissuta a quattordici anni, quando avrebbe visto recuperare il cadavere della madre suicida nel fiume Sambre, con il volto coperto, appunto, dalla sua camicia da notte bianca. Ma, in realtà, è intenzione dell’artista trasmettere, proprio attraverso quel pezzo di stoffa, il messaggio che attraversa tutta la sua arte e ne caratterizza la poetica: Il drappo rappresenta l’ostacolo che crea impossibilità di comunicazione e che impedisce il vero incontro, che può avvenire solo quando vi è la possibilità per ciascuno di vedersi e  definirsi reciprocamente in quanto individui. Nessuno può conoscere l’altro realmente, dunque ci ritroviamo spesso davanti a figure mascherate, nascoste  che celano la loro interiorità che non può certamente essere valutata fino in fondo a partire dall’apparenza.

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Giorgio De Chirico, Ettore e Andromaca, 1917

Per queste due opere egli si ispira esplicitamente all’ ” Ettore e Andromaca” di De Chirico, in cui due manichini tentano un impossibile abbraccio.  L’opera si riferisce a un episodio del VI libro dell’Iliade, in particolare alla drammatica scena del saluto tra Ettore e Andromaca, quando l’eroe ignorando le preghiere della sposa, decide di affrontare Achille in battaglia costretto dall’etica eroica . Il forte sentimentalismo dei versi del poema qui è completamente assente dal momento che nel mondo dechirichiano ciò che rimane della vicenda mitica è solo il senso di sospensione, dato dall’ impossibilità di comunicazione e di un sentimento autentico di fronte ad un’umanità non più reale ma simulata, negata nelle sue caratteristiche essenziali. Le due figure appaiono su una sorta di palcoscenico che rende ancora più artificiale la rappresentazione.

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Le interpretazioni de “Gli amanti “, come d’altronde  di tutte le opere del pittore surrealista, sono molteplici, ma l’intento dell’artista era proprio suscitare una riflessione sul reale che, partendo da questo andasse oltre il reale stesso, giungendo ad una dimensione metafisica che si dispiega tra visibile e non visibile. E’ destino di questa riflessione dunque non giungere mai ad una conclusione definitiva.

Come spiega lo stesso pittore:

« C’è un interesse in ciò che è nascosto e ciò che il visibile non ci mostra. Questo interesse può assumere le forme di un sentimento decisamente intenso, una sorta di conflitto, direi, tra visibile nascosto e visibile apparente. »

 

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