Monet e la pittura di luce: la serie dedicata alla Stazione di Saint-Lazare

di Laura Corchia

L’intero percorso di Claude Monet è segnato dal crescente interesse nei confronti del paesaggio e della luce. Le sue ricerche sulla luce sono particolarmente evidenti in opere realizzate in serie, come i Covoni, la Cattedrale di Rouen o la Stazione Saint-Lazare.

Claude Monet: La stazione di Saint Lazare
Claude Monet: La stazione di Saint Lazare

Nella scheda che il Musee D’Orsay dedica ad uno di questi dipinti si legge: “Nel 1877, dopo aver trovato un alloggio nel quartiere di Nouvelle Athènes, Claude Monet chiede il permesso di lavorare all’interno della stazione di Saint-Lazare, che rappresenta uno dei confini di detto quartiere. La stazione era senza dubbio il luogo ideale per chi era alla ricerca delle variazioni di luminosità, della mutevolezza del soggetto, delle nubi di vapore e di temi radicalmente moderni. Da ciò scaturisce una serie di pitture raffiguranti prospettive diverse tra cui alcune vedute della grande hall. Nonostante l’apparente geometria dell’architettura metallica, in questo caso, sono proprio gli effetti di colore e di luce a prevalere e ad imporsi su una descrizione dettagliata delle vetture o dei viaggiatori. Alcune zone, veri e propri esempi di pittura pura, sfociano in una visione quasi astratta. Questa tela fu apprezzata da un altro pittore della vita moderna, Gustave Caillebotte, la cui produzione è molto spesso situata agli antipodi rispetto a quella di Monet”.

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L’artista si concentra sulla resa del fumo delle locomotive e Renoir ebbe a dire: “alla partenza del treno il fumo delle locomotive è talmente denso che non si distingue quasi nulla. E’ un incanto, una vera fantasmagoria”. La stazione, solitamente intesa come luogo frenetico, contiene piuttosto una serenità e una calma sorprendenti. La densa e pastosa pennellata di Monet delinea i soggetti per grandi masse: la locomotiva entra sbuffando sulle rotaie, mentre alcuni passanti si aggirano immersi nel colore grigio-azzurro del fumo.

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Come ricordano le fonti, Monet dipinge una mezza dozzina di tele che rappresentano insolite vedute, difficilmente apprezzabili separatamente. Probabile fonte di ispirazione fu anche il dipinto che William Turner esegue nel 1844 dal titolo “Pioggia vapore e velocità – la grande ferrovia occidentale” visto da Monet durante il soggiorno in Gran Bretagna. 

Il tema, abbastanza inusuale fino a quel momento, viene difeso dalla penna di Zola: “Puoi sentire il rumore dei treni che riempiono la stazione. Puoi vedere i vapori del fumo che si addensano sotto le enormi vetrate del tetto. Questa è l’arte di oggi. Gli artisti moderni hanno scoperto la poesia delle stazioni ferroviarie, così come i loro padri avevano scoperto il fascino delle foreste e dei fiumi”. 

 

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