Le Fiandre: alla scoperta di Bruges e Bruxelles

La regione delle Fiandre è nota per le sue suggestive città e per aver dato i natali ad alcuni degli artisti fiamminghi più apprezzati ed amati. In questo articolo vi poteremo alla scoperta di Bruges e Bruxelles.

Le Fiandre sono una regione belga che storicamente fu molto contesa per la sua ricchezza derivante dal fiorente commercio di tessuti, dalla lavorazione della lana e del lino fino al celebre pizzo di Bruges, ma che è riuscita a mantenere indipendenza territoriale ed economica. Sono molte le città fiamminghe famose per la bellezza dei paesaggi fluviali, per i centri storici dalle tipiche architetture che vanno dalle caratteristiche case in mattoni alle monumentali chiese gotiche, sino ai grandi palazzi barocchi.

Ognuna di queste ha sapientemente conservato le tracce della propria storia, dal Medioevo alle epoche successive, andando a sommare, e mai a sovrapporre, le bellezze che nel tempo le hanno arricchite. Non a caso, accanto ai canali navigabili attraversati da numerosi ponti e ponticelli in pietra, corrono stradine dal tipico ciottolato, oltre alle ampie e moderne strade asfaltate e alle moltissime piste ciclabili. Visitandole, è possibile ammirare la diversità delle architetture perfettamente amalgamate tra loro, tra le quali spiccano le numerose guglie, i campanili e le torri, che insieme impreziosiscono il profilo delle città. Ogni città è accomunata all’altra anche dal ricco patrimonio artistico che custodisce e che ha ispirato numerosi artisti che nei secoli hanno preso ad esempio l’arte fiamminga.

Questa corrente artistica, che darà i natali ad una vera e propria scuola, si affaccia nel panorama figurativo europeo con i cosiddetti Primitivi Fiamminghi agli inizi del Quattrocento. Il periodo temporale in cui si sviluppa la pittura fiamminga è relativamente breve, difatti copre un intervallo che va dal ‘400 alla seconda metà del ‘500, nel quale si concentrano le opere di quello che viene considerato il periodo d’oro per le Fiandre.

L’arte fiamminga si sviluppa in parallelo al Rinascimento italiano, dal quale però si discosta per l’attenzione ai dettagli e per un’analisi minuziosa e quasi maniacale della realtà. Nulla è lasciato al caso, dal paesaggio ai soggetti, che siano umani o animali, sino alle pieghe delle vesti e alla vegetazione circostante. Tali rappresentazioni sono accomunate da una luce che avvolge ogni singola parte, quasi a non voler escludere dall’insieme neppure il più piccolo particolare, dando ad ognuno la giusta rilevanza, sia esso grande o piccolo, vicino o lontano. La buona riuscita di ogni opera la si deve in gran parte anche all’utilizzo dei colori ad olio, grazie ai quali gli artisti poterono conferire alle raffigurazioni determinate velature, sfaccettature e ombre, dando volume e consistenza materica ai diversi soggetti.

Leggi anche  Tesori di Napoli: La Cappella del Succorpo nel Duomo

Ogni artista è strettamente legato alla propria città d’origine: per apprezzare a pieno il suo operato non si può separare l’opera dal contesto in cui essa si trova, per non snaturare la sua unicità. È per questo che città come Bruges, Bruxelles, Gent, Anversa ed altre sono legate a doppio filo con artisti come Jan Van Eyck, Memling, Bruegel, Rubens, Van Der Goes, Van Der Weyden e Bosch.

A tal proposito, VisitFlanders, l’ente del turismo da sempre impegnato nella valorizzazione del territorio e del patrimonio artistico fiammingo, ha scelto di dedicare ai grandi maestri del luogo un progetto triennale che li celebri insieme alla città in cui operarono. Questo progetto, denominato FlemishMasters 2018-2020 mira appunto a promuovere l’inestimabile patrimonio artistico di Bruges, Bruxelles, Anversa e Gent, città in cui si possono ammirare capolavori fiamminghi di straordinaria bellezza. Ognuno dei 3 anni celebra un preciso artista dedicandogli iniziative mirate, eventi e mostre tematiche.

Il 2018 è incentrato su Rubens, al quale è dedicata la rassegna Anversa Barocca 2018. Rubens Inspires”, con focus sulla città di Anversa.

Il 2019 sarà l’anno dedicato a Bruegel, in occasione dei 450 anni dalla morte dell’artista,  e alle sue opere che coinvolgono le città di Bruxelles e dintorni, con uno sguardo anche ad Anversa.

In conclusione, il 2020, anno in cui terminerà il meticoloso restauro del “Polittico dell’Agnello Mistico”, sarà incentrato su Van Eyck e sulla città di Gent per celebrare il ritorno dell’opera nella Cattedrale di San Bavone.

 

 

 

 

 

Bruges

La città di Bruges, il cui centro antico è stato dichiarato Patrimonio Mondiale dell’UNESCO nel 2000, presenta scorci di straordinaria bellezza rimasti pressoché immutati nei secoli sin dal Medioevo. I rioni dalle caratteristiche casette in mattoni con tetti a spiovente, ancora coperti da tegole, sono visitabili sia in barca attraverso i canali navigabili sia percorrendo le stradine acciottolate. Proprio quelle stradine e quei ponti in pietra percorsi secoli fa da innumerevoli personaggi, tra i quali certamente bisogna annoverare i Van Eyck ed altri illustri che tanto fecero per questa incredibile regione.

Leggi anche  Foro e Mercati di Traiano: tutta la grandezza di Roma

È proprio qui, infatti, che prese piede e si sviluppò l’Arte Fiamminga, poi giunta ed apprezzata in tutta Europa e anche in Italia. Ne sono testimonianza il Museo Memling e il Groeninge Museum, dove sono conservate diverse opere dei cosiddetti Primitivi Fiamminghi, ovvero coloro che, accomunati da uno stile che fece scuola nei secoli, realizzarono opere di straordinaria fattura e bellezza, tanto da identificare univocamente una precisa corrente artistica alla propria terra d’origine. Grazie al prezioso contributo della guida, è possibile scoprire i segreti di opere di tale bellezza da restarne affascinati. Il primo museo è stato ricavato nell’antico Ospedale di San Giovanni, istituito attorno al XII secolo, dove, come suggerisce il nome, sono ammirabili numerose opere dell’artista fiammingo Hans Memling, tra cui il celebre “Trittico del matrimonio mistico di Santa Caterina D’Alessandria” risalente al 1474-1479 e il “Reliquiario di Sant’Orsola” del 1489, un capolavoro di intaglio che ripropone il modellino di una chiesa gotica, con inserti dipinti, contenente i resti ossei della Santa. Il secondo si potrebbe considerare come il museo civico di Bruges, in quanto conserva buona parte del patrimonio artistico della città, dai Primitivi Fiamminghi fino all’età moderna, con diverse opere del barocco fiammingo.

Nel cuore della città, ovvero la Piazza del Mercato, il Markt, dove un tempo si svolgevano le fiere ed il mercato cittadino, su cui svetta, con i suoi 83 metri, il Beffroi o Belfort, ovvero la Torre Civica in stile gotico, famosa per il suo intricato carillon che aziona ben 47 campane. Questa, insieme alla Piazza del Municipio, il Burg, rappresentano, adesso come un tempo, il cuore pulsante dell’abitato, con botteghe dalle mille specialità culinarie, i negozietti tipici, le birrerie e le irresistibili cioccolaterie e pasticcerie. Questi luoghi certamente ispirarono l’arte figurativa fiamminga, difatti molti dei paesaggi e degli interni rappresentati nei capolavori qui custoditi, si possono considerare come delle fotografie di come tali contesti dovessero apparire agli occhi dei contemporanei del Quattro-Cinquecento.

Leggi anche  Coppedè: un quartiere da favola a Roma

Bruxelles

Bruxelles è considerata la capitale d’Europa, oltre che per la presenza della sede del Parlamento Europeo, anche per la multiculturalità di questa città. È uno dei pochi luoghi in cui le architetture moderne ben si mescolano a quelle antiche e dove l’arte spazia dai grandi capolavori fiamminghi alle opere contemporanee di street-art, come a non voler scontentare i gusti di nessuno.

È così che l’enorme Grand Place, la Piazza principale, Patrimonio Mondiale dell’UNESCO dal 1998, riesce a dialogare con il modernissimo Atomium, la celebre costruzione in acciaio che riproduce un cristallo di ferro, sede di esposizioni, fiere, congressi e mostre tematiche. La Grand Place, il punto nevralgico del centro città, ospita diverse strutture, come: il Municipio (l’Hotel de Ville) in stile gotico, risalente al 1402, con l’imponente Torre Civica alta ben 96 metri del 1454; la Maison du Roi, un tempo adibita a bottega per la vendita del pane, poi divenuta centro dell’amministrazione cittadina; tutt’attorno sono disposte diverse abitazioni, sedi delle numerose Corporazioni qui esistenti, che, ognuno a loro modo, contribuirono ad esaltare la grandiosità di Bruxelles.

In una città così ricca di storia non può di certo mancare un altrettanto corposo patrimonio artistico, conservato nel “Museo Reale delle Belle Arti del Belgio” che racchiude ben quattro edifici comunicanti tra loro, ovvero: la parte Antica (XV-XVIII secolo), dove si concentrano i capolavori dei Primitivi Fiamminghi, in particolare vi si trovano le opere di Rogier Van Der Weyden, Petrus Christus, Hans Memling, Bosch, Bruegel, Rubens e Van Dych; la parte Moderna (XIX-XX secolo) dal Neoclassicismo al Romanticismo, con Jacques-Louis David e Delacroix, fino ai primi lavori di Van Gogh, Gauguin e De Chirico; il Museo Wiertz, il Museo Meunier e dal 2009 un’altra sezione, quella del Museo Magritte.

Proprio nella sezione Antica si possono ammirare i capolavori della cosiddetta Scuola Fiamminga, che racchiude una cospicua parte della produzione dei grandi maestri di questa corrente artistica, poi esportata in tutta Europa.

RIPRODUZIONE RISERVATA

Ti è piaciuta? Unisciti al nostro canale Telegram per ricevere tanti contenuti in esclusiva!

Lascia un commento