La scienza al servizio dell’arte: emerge una nuova opera riferibile alla cerchia di Raffaello

di Laura Corchia

Un piccolo gruppo di figure agisce in primo piano, mentre sullo sfondo il fiume Mincio scorre placido tra le dolci colline che circondano Mantova. La scena sacra fa riferimento all’incontro tra Gesù e Giovanni Battista, un episodio che non è narrato nel vangeli canonici ma che è largamente diffuso nella pittura rinascimentale e barocca.

Gesù affonda il ginocchio nella culla di legno finemente scolpita, mentre la madre lo accoglie tra le sue braccia. Si ha l’impressione che l’erculeo bambino sia come intimorito dalla presenza di San Giovannino, suo cugino, e di Sant’Elisabetta. La Vergine è una giovane donna dalle sopracciglia arcuate e dall’espressione colma di amore. In secondo piano si nota una figura angelica che assiste muta alla scena.  Grazie alla ricerca svolta da Olivia Nesci e Rosetta Borchia  si è potuto identificare il luogo in cui si svolge l’incontro: il Santuario della Madonna delle Grazie di Curtatone (Mantova). L’opera è databile al XVI secolo ed è probabilmente stata eseguita da Giulio Romano (Roma, 1499 – Mantova 1546), erede della bottega di Raffaello alla morte del maestro.

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Il dipinto presenta delle affinità stilistiche con un’opera che Vasari attribuisce allo stesso Giulio Romano, ma che la critica riferisce invece al maestro urbinate con l’aiuto di Giovanni da Udine : la Sacra Famiglia di Francesco I dipinta nel 1518 e conservata nel Museo del Louvre di Parigi. Probabilmente i due dipinti derivano da uno stesso cartone o da un disegno eseguito da Raffaello e poi replicato in altre opere. A differenza dell’opera oggetto di indagine, la cui scena si svolge in un arioso porticato, nel dipinto di Raffello i personaggi si muovono in un ambiente buio e disadorno mentre una piccolissima porzione di paesaggio si può intravedere dalla finestra aperta a sinistra. All’incontro assiste San Giuseppe, la cui aria malinconica e pensierosa è presaga del destino che attende il piccolo Gesù. Un’altra differenza è data dalla presenza dell’angelo che si allunga per mettere una corona di fiori in testa a Maria.

Raffaello Sanzio e aiuti, Sacra Famiglia di Francesco I, 1918, Musée du Louvre, Parigi
Raffaello Sanzio e aiuti, Sacra Famiglia di Francesco I, 1918, Musée du Louvre, Parigi

Giulio Romano è autore di altre opere che raffigurano il medesimo soggetto.  A titolo esemplificativo, si può ricordare una Sacra Famiglia con San Giovannino e Sant’Anna uscita dalla bottega romana del grande urbinate e derivata dai suoi modelli divulgati anche attraverso le stampe di riproduzione.

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L’opera è attualmente oggetto di indagini scientifiche svolte dallo Studio Peritale Diagnostico Rosati Verdi Demma di Parma.  Durante la prima fase di indagini diagnostiche è stato possibile rilevare in alcune zone del dipinto i tratti del disegno preparatorio sottostante la pellicola pittorica. Inoltre sono stati individuati dei pentimenti riguardanti le dita delle mani della Madonna e della figura centrale in secondo piano. La tecnica utilizzata è quella della riflettografia infrarossa con sensore CCD al silicio.  Attraverso un confronto diretto tra fotografie nel visibile e riflettogrammi IR è possibile individuare il disegno preparatorio caratterizzato da tratti netti e scuri, eseguiti probabilmente con un medium secco e uno strumento a punta.

Le indagini sono tutt’ora in corso e non si escludono altri importanti sviluppi. In questo piccolo contributo ci preme insistere, ancora una volta, sull’importante contribuito della scienza nel settore del restauro e dell’arte in generale. Attraverso i moderni mezzi di indagine è possibile gettare nuova luce sulle vicende artistiche e programmare interventi mirati, al fine di evitare pericolosi restauri arbitrari.

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Per maggiori informazioni si rimanda al sito dello Studio Peritale Diagnostico Rosati Verdi Demma: www.rosativerdidemma.com/

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