La Corona Ferrea: capolavoro di oreficeria ostrogota e carolingia

di Laura Corchia

La Corona Ferrea custodita nell’altare della Cappella di Teodolinda rappresenta uno dei capolavori di oreficeria più importanti, per la perizia con cui è realizzata e per il significato che ha rivestito in tutta la storia dell’Occidente.

Composta di sei piastre d’oro – ornate da rosette a rilievo, castoni, gemme e smalti, recanti all’interno un cerchio di metallo (dal quale prende il nome di “ferrea”), che secondo la tradizione è stato forgiato con il ferro di uno dei chiodi che servirono alla crocifissione di Gesù. In virtù di tale ragione, questo straordinario oggetto è venerato come una reliquia.

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Gli strumenti della Passione di Gesù, tra cui la vera Croce, furono trovati a seguito di uno scavo compiuto nell’area del Golgota per volere di Costantino I e della madre Elena, che portò con sé a Roma i chiodi.  Con uno di essi creò un morso di cavallo, mentre l’altro lo fece montare sull’elmo di Costantino, affinché l’imperatore e il suo cavallo fossero protetti in battaglia.

Papa Gregorio I avrebbe in seguito donato uno dei chiodi a Teodolinda, regina dei Longobardi, che fece fabbricare la corona e vi inserì il chiodo, ribattuto a forma di lamina circolare.

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I re d’Italia l’avrebbero poi usata nelle incoronazioni per legittimare il potere  e per attestarne l’origine divina.

Recenti indagini scientifiche fanno prospettare che la Corona, che così come si presenta deriva da interventi realizzati tra il IV-V e il IX secolo, possa essere un’insegna reale tardo-antica, forse ostrogota, passata ai re longobardi e pervenuta infine ai sovrani carolingi, che l’avrebbero fatta restaurare e donata al Duomo di Monza.

Secondo la tradizione, numerosissime sarebbero state le incoronazioni avvenute con il prezioso diadema. Per restare nel Medioevo, oltre a quelle dei sovrani longobardi, quelle di Carlo Magno (800) e di Corrado di Lorena (1093). Tra quelle più sicure, poiché riportate dalle fonti, vanno per lo meno citate quelle di:

– Corrado III di Svevia, nipote di Enrico IV e avversario dell’imperatore Lotario, incoronato nel 1128 nella chiesa di San Michele a Monza;

– Federico I Barbarossa, incoronato a Monza nel 1158, durante la sua seconda discesa in Italia;

– Enrico VI di Hohenstaufen, figlio del Barbarossa, incoronato a Monza nel 1186 in occasione delle sue nozze con Costanza d’Altavilla;

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– Carlo IV di Lussemburgo, incoronato nel 1355 nella basilica di Sant’Ambrogio a Milano;

– Carlo V d’Asburgo, re di Spagna e imperatore del Sacro Romano Impero, incoronato nel 1530 a Bologna da papa Clemente VII;

– Napoleone I Bonaparte, incoronato nel 1805 nel Duomo di Milano: nel corso della cerimonia avrebbe pronunciato la celebre frase “Dio me l’ha data, guai ai chi la tocca!”;

– Ferdinando I d’Austria, incoronato nel 1838 re del Lombardo-Veneto nel duomo di Milano.

Per quanto riguarda i Savoia, nessuno di loro fu incoronato con la Corona Ferrea, anche se fu esposta a Roma come insegna reale in occasione dei funerali di Vittorio Emanuele II (1878), che in vita aveva istituito in suo onore l’Ordine cavalleresco della Corona d’Italia, e di Umberto I (1900), che proprio a Monza, Città della Corona, era stato assassinato.

Fonte: Museo e Tesoro del Duomo di Monza

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