Il tema della Vanitas: storia e iconografia

di Laura Corchia

“Vanitas vanitatum et omnia vanitas”.

Simbolo della caducità della vita, il tema della Vanitas è da sempre associato allo specchio, oggetto che riflette l’immagine e che ha un rimando alla contemplazione e al narcisismo.

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In pittura, il tema della Vanitas viene spesso raffigurato attraverso la presenza di figure femminili intente a specchiarsi.

Oltre a Giovanni Bellini, la Vanitas è stata spesso raffigurata da Tiziano.

Una donna dalla bellezza ideale si affaccia da un ipotetico parapetto, sul quale essa appoggia un grande specchio ovale con cornice, nel quale si vedono riflessi alcuni gioielli e un’ancella che sta rovistando in un armadio, per provare vesti da far indossare.

La stessa donna dai capelli biondi e crespi fu il soggetto di una serie di dipinti databili negli stessi anni: la Donna allo specchio del Louvre, la Flora agli Uffizi, la Salomè della Galleria Doria Pamphilj, laViolante e la Giovane donna con veste nera di Vienna. Si trattava comunque di una consuetudine per la bottega dell’artista (verificabile ad esempio anche per la serie legata alla “Bella”) di creare opere simili con varianti dai medesimi studi, se non proprio dallo stesso cartone. La stessa donna appare inoltre, simile, nel personaggio vestito dell’Amor Sacro e Amor Profano e in alcune Madonne.

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Lo stile della Vanità mostra quell’armonia di colori e di composizione tipica della produzione giovanile di Tiziano, esaltante la bellezza del soggetto, anche con una forte valenza sensuale.

Oltre all’iconografia della donna che si specchia, questo tema può essere rappresentato anche da nature morte in cui sono presenti degli elementi caratteristici:

  • il teschio, la candela spenta o il silenzio degli strumenti musicali, in quanto simboli di morte;
  • la clessidra o l’orologio, come simboli del trascorrere del tempo;
  • le bolle di sapone, di solito rappresentate con un putto o un adolescente che le crea soffiando da una specie di cannuccia, simbolo sia della transitorietà della vita e della transitorietà dei beni terreni;
  • un fiore spezzato, come un tulipano o una rosa, simbolo della vita che come quel fiore prima o poi appassirà. Anche nel famoso Canestra di frutta di Caravaggio la mela bacata, oltre che indice di crudo realismo, sta ad indicare la caducità.
Natura morta con teschio, Philippe de Champaigne, 1671
Natura morta con teschio, Philippe de Champaigne, 1671

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