Gauguin, Bernard, Sérusier e la Scuola di Pont-Aven

di Laura Corchia

Così Paul Gauguin scrisse a Schuffenecker, tra il febbraio e il marzo del 1888: «Amo la Bretagna. Vi trovo il selvaggio, il primitivo. Quando i miei zoccoli risuonano su questo suolo di granito, sento il tono sordo, opaco e potente che cerco nella pittura». Fin dal primo soggiorno nel 1886, la permanenza di Gauguin in Bretagna fu molto importante e no solo per il proprio personale bisogno di esotismo. Il pittore riuscì a creare in quel luogo una piccola comunità di giovani artistici, tutti alla ricerca di nuovi stimoli.

La Scuola di Pont-Aven si poneva il compito di rivoluzionare e di trasformare radicalmente il modo di dipingere, aderendo alle teorie simboliste di ricerca dell’essenza più segreta della pittura. Penetrando al di là delle apparenze del mondo oggettivo, si ricercava il significato simbolico della natura, degli oggetti, delle linee e dei colori. Dando spazio all’immaginazione e all’idea, si potevano attribuire alla realtà dei valori immaginari, così gli alberi diventavano rossi, le ombre verdi, il prato blu e così via.

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Paul Gauguin – Ramasseuses de varech

Emile Bernard fu il primo ideatore di questo stile. All’epoca del suo primo contatto con Gauguin aveva sono diciotto anni e per questo veniva chiamato il «piccolo Bernard». I suoi quadri cominciarono a caratterizzarsi per le stesure ampie e vivaci, racchiuse entro contorni scuri.

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Appartenevano al cenacolo di Pont-Aven, tra gli altri, Charles Laval, Ernest Chamaillard, Louis Anquetin, Mogens Ballin e nel settembre del 1888 giunse anche il giovane Paul Sérusier, la cui ricerca sul colore sintetico e sulla stilizzazione simbolista portò alla realizzazione di un’opera nota come Il Talismano, un piccolo paesaggio il cui titolo originale è Bois d’Amour di Pont-Aven. Dipinto sul coperchio di una scatola di sigari, sembra un quadro quasi astratto. I colori puri e assemblati in modo arbitrario rendono il soggetto non più riconoscibile.

Il Talismano
Il Talismano

Scriverà Gauguin nel 1888: «L’arte è un’astrazione: traetela dalla natura, sognando davanti a essa. É il solo mezzo per salire verso Dio, facendo come il nostro Divino Maestro: creare». 

 

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