Dentro l’opera: il ‘Cristo morto’ di Andrea Mantegna

di Laura Corchia

Il mese successivo alla morte di Andrea Mantegna, suo figlio Ludovico menziona la presenza di “un Cristo in scurto” nello studio dell’artista. L’opera fu eseguita nel 1500 ed è messa in relazione alla Camera degli Sposi, della quale riprende l’ardita prospettica dell’oculo. In effetti, il punto di vista della scena costituisce oggi un unicum nel panorama artistico italiano dell’epoca. Il corpo di Cristo morto ed esangue, avvolto nel sudario, è disteso sopra la pietra dell’unzione, una lastra di pietra rossastra sulla quale, secondo le fonti, venne spalmato di oli aromatici.

Andrea Mantegna, Cristo morto, 1500 ca
Andrea Mantegna, Cristo morto, 1500 ca


L’opera si caratterizza per un particolare sperimetalismo nell’uso della tela, non ancora diffuso all’epoca, e nel potente ed invasivo scorcio prospettico. Fin dall’apprendistato nella bottega dello Squarcione, Mantegna si era infatti esercitato in queste prove e, come ebbe a dire il maestro stesso, aveva appreso a “intendere una testa d’omo in schurzo per figura di isomatria, zoé d’un quadro perfeto con el soto quadro in scorzo”.

Forte è l’impatto emotivo che suscita nello spettatore la figura, con i piedi che si proiettano in primo piano, costringendo lo sguardo a soffermarsi sui particolari più raccapriccianti, come le membra irrigidite dal rigor mortis e le ferite ostentatamente presentate in primo piano. Molti interrogativi pone la scelta di porre i genitali del Cristo al centro del quadro e, a tal proposito, sono state avanzate diverse ipotesi. A sinistra trovano posto tre figure dolenti: la Vergine Maria, san Giovanni e Maria Maddalena.

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Scrive Piergiorgio Mariotti: “Bene fece Mantegna a dipingere il Cristo morto inquadrandolo dai piedi. […] Da quella posizione, l’immobilità della morte emana una vibrazione mistica singolare, quella del sabato santo. Gesù non aveva più l’entelechia che animava il suo corpo, eppure tutto il sepolcro era pervaso da un’aura dorata, indubbio segno di gloria. […] Dov’era il suo spirito che gli aveva dato sinora la vita? […] Il Signore era disceso tra i morti per visitare i giusti dell’antico patto”. 

 

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