Vermeer: i raggi X svelano un ritratto nascosto sotto la “Ragazza con cappello rosso”

di Laura Corchia

Quando si osserva un dipinto di Vermeer si resta incantati dalla qualità della resa pittorica e dai soggetti rappresentati. Ogni opera sembra celare un piccolo messaggio nascosto, un intimo segreto da sciogliere.

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Così accade anche per la “Ragazza con cappello rosso”, dipinta nel 1668. Con il volto rivolto verso il basso, le labbra socchiuse e gli occhi aperti in attesa, la ragazza con il cappello rosso  è una delle opere di  Vermeer più amate e ammirate. Con l’abito in velluto blu e il cappello rosso cremisi, la ragazza poggia un braccio sullo schienale di una sedia e guarda oltre la propria spalla. Intimo e immediato questo tipo di studio sul volto è noto nell’arte olandese come troine. Il fascino dell’immagine di  Vermeer si deve alla sua pregevole manipolazione del colore, e al controllo sugli effetti si luce. Vermeer dipinse accenti diffusi sull’ornamento a testa di leone sulla destra simili ai punti di luce sfocati in una fotografia. Questi effetti sono visibili in una camera oscura e l’artista potrebbe aver utilizzato tale strumento per molte delle sue opere. Qui questi punti di luce aiutano a distinguere diverse profondità di campo e ad animare la superficie della tele.

La National Galleria di Londra ha sopporto l’opera ad un’attenta analisi scientifica e i risultati si sono rivelati sorprendenti. I raggi X, in particolare, hanno svelato la presenza di un ritratto sotto la pellicola pittorica.

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É sufficiente capolgere il dipinto per scorgere abbastanza bene il volto di un uomo, del tutto simile agli autoritratti che Vermeer ha eseguito per tutta la vita.

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