Tesori di Napoli: Il monumento a Dante in piazza Dante

di Fabio Strazzullo

Originariamente la piazza prevedeva una statua di re Carlo di Borbone, ma con i mutamenti successivi, fu destinata a ospitare la statua di Dante che venne voluta a tutti i costi dal letterato e patriota Luigi Settembrini. Anche se l’idea si deve a Vittorio Imbriani, che durante un suo viaggio in Germania si accorse che molte piazze avevano una statua di Schiller e ciò lo portò a pensare che Dante poteva essere il rappresentante più autorevole dell’identità e unità del popolo italiano, quindi un monumento educativo.

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L’idea, dunque, sarà ripresa da Settembrini che nel 1862 finì per fondare una vera e propria società chiamata società dantesca per la costruzione del monumento, iniziando una lunga raccolta di fondi per i quali chiese un contributo agli stessi cittadini napoletani. Nel marzo 1862 gli scultori Tito Angelini e Tommaso Solari offrirono gratuitamente la progettazione e l’esecuzione del monumento, mentre la società dantesca si sarebbe fatta carico delle sole spese dei materiali.

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Stando ai resoconti di Settembrini, la parte esecutiva era di Solari, mentre quella ideativa di Angelini e ciò è provato sul piano stilistico, dato che la posa di Dante è molto simile a quella di un’opera dedicata a Paolo Emilio Imbriani, che Angelini realizzò nel 1877. Il loro progetto venne affrancato da quello del basamento di Gherardo Rega al quale venne poi affrancato Napoleone Tettamanzi, mentre quello di tre bassorilievi venne accantonato per mancanza di fondi che rallentarono i lavori. A questo punto, entrò in scena l’allora sindaco di Napoli, Paolo Emilio Imbriani (amico di Settembrini) che fece accollare tutte le spese al Municipio. Il monumento sarebbe stato concluso il 10 maggio e collocato il 14 luglio del 1871, c’era solo una cosa ancora da realizzare: l’iscrizione da apporvi. L’idea fu poi accantonata dal nuovo sindaco di Napoli, Luigi de Monte che non volle concedere ulteriori finanziamenti per il monumento, considerandolo ormai finito e il 13 luglio venne finalmente collocata sul suo basamento dagli uomini della Real Marina, diretti dal sottotenente Vincenzo Maresca. Il progetto dell’iscrizione venne ripreso soltanto negli anni Trenta del 900 e il 26 giugno del 1932, con una solenne cerimonia, venne apposta e recita “All’unità d’Italia raffigurata in Dante Alighieri 1862-71”.

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BIBLIOGRAFIA CONSULTATA PER LA REDAZIONE DI QUESTO ARTICOLO:

  • Il bello o il vero. La scultura napoletana del secondo ottocento e del primo novecento, a cura di Isabella Valente
  • Gennaro Ruggiero, Le piazze di Napoli, Tascabili economici Newton, Roma 1998