Oratorio del Crocifisso: scrigno di arte manierista nel cuore di Roma

A cura di L’Asino d’Oro Associazione Culturale

Accanto alla straordinaria Galleria Sciarra, tra Via del Corso e Fontana di Trevi, apre le proprie porte ai visitatori più curiosi lo straordinario Oratorio del Crocifisso, qui edificato nella metà del Cinquecento, in seguito ad un evento miracoloso.

Si racconta infatti che un giorno, un tremendo incendio sia divampato nella vicina Chiesa di San Marcello al Corso, dove era custodito un Crocifisso ligneo quattrocentesco, che rimase illeso dalle fiamme. Si gridò immediatamente al miracolo e il popolo iniziò a tributare al Crocifisso un particolare culto devozionale, che crebbe ancor più quando un giorno, portato in processione per la città, pare abbia posto fine ad una grave epidemia di peste. Fu così che in suo onore venne istituita la Confraternita del Santissimo Sacramento, approvata da papa Clemente VII nel 1526. Fu Giacomo della Porta incaricato di occuparsi della costruzione del piccolo oratorio in cui ospitare le riunioni della Confraternita e l’edificazione fu finanziata confratelli Ranuccio e Alessandro Farnese.

Leggi anche  Diego Velázquez: "il primo pittore delle cose comuni"

Incastonato oggi tra i palazzi e adiacente a Galleria Sciarra, l’oratorio presenta una bella facciata a due ordini con struttura movimentata e portone d’accesso preceduto da una breve scalinata, ma nulla all’esterno lascia intendere la sontuosità delle decorazioni interne. Qui infatti, lungo tutte le pareti della sala unica a pianta rettangolare, si susseguono in un trionfo di colori, gli affreschi che raccontano la Storia della Vera Croce, quella della Confraternita e molto altro ancora.
Il ciclo pittorico, realizzato in più anni, è da attribuire a Niccolò Circignani, detto il Pomarancio, che qui lavorò insieme ad altri artisti manieristi molto influenti all’epoca, tra cui meritano particolare menzione Cesare Nebbia e Cristoforo Roncalli.
Il ciclo pittorico fu ideato dallo scultore e letterato Tommaso de’ Cavalieri, amico di Michelangelo, ispirantosi al testo medievale di Jacopo da Voragine, sulla storia del ritrovamento della Croce di Gesù da parte di Sant’Elena e delle sacre rappresentazioni organizzate dalle varie confraternite per la sua venerazione. I riquadri in cui sono divise le scene sono impreziositi da finzioni prospettiche con rappresentazioni di re, principesse, cavalieri e paggi, rispecchiando il gusto teatrale dell’epoca. Sono presenti ovviamente lungo tutti i lati, allegorie delle Virtù, Sibille, Angeli, Profeti ed Evangelisti, in un continuo rimando simbolico tra racconti biblici e storie della Chiesa.
Sull’altare, realizzato nel Settecento, all’interno di una nicchia si trova l’immagine della Madonna del Sole proveniente dall’omonima Chiesetta del Monastero di Tor de’ Specchi, ai piedi del Campidoglio; mentre al di sopra vi è una copia del celebre crocifisso miracoloso (l’originale infatti è esposto oggi nella vicina Chiesa di San Marcello al Corso). Anche questa parte è interamente affrescata e si possono distinguere nella nicchia Dio Padre tra la Maddalena e Giovanni Battista; a lato, accanto a fine finestre, i quattro Evangelisti, mentre nella parte superiore Angeli e riquadri con la rappresentazione del Serpente di bronzo e dal Sacrificio di Abramo.

Leggi anche  La misteriosa morte di Elisabetta Sirani, pittrice prodigio nella Bologna del Seicento

Ultimo capolavoro da ammirare è certamente il soffitto ligneo realizzato nel Cinquecento che andò però distrutto nel XVIII secolo e che fu interamente recuperato in epoca moderna, con un soffitto a lacunari in cui si riconosce nuovamente il Trionfo della Croce, questa volta opera di Giovanni Gagliardi.
L’Oratorio divenne inoltre un importante centro di elaborazione di musica sacra: è qui che nacque infatti l’oratorio latino, caratterizzato da un ricco accompagnamento strumentale. Ancora oggi, l’edificio è legato alla musica in quanto sede dell’Oratorio Musicale Romano, centro di elaborazione di musica sacra assai nota in tutto il mondo.

RIPRODUZIONE RISERVATA

Bibliografia:
– Mariano Armellini, Le chiese di Roma dal secolo IV al XIX, Roma 1891 (consultabile anche online qui: testo armellini)
– Josephine Von Henneberg ,L’oratorio dell’Arciconfraternita del Santissimo Crocifisso di San Marcello

Lascia un commento