Valorizzare adeguatamente tale materiale significa da un lato renderlo pienamente fruibile alla comunità degli studiosi e appassionati, dall’altro garantirne la perfetta conservazione e la durata nel tempo. L’utilizzo delle più avanzate tecnologie di informatizzazione è un ausilio fondamentale a questo compito e la Fondazione ha da anni intrapreso la strada della digitalizzazione dei propri archivi. Ecco perché nel 2014 è stata avviata una sistematica campagna di informatizzazione che si è posta come obiettivo la digitalizzazione e l’inventariazione dei fondi e degli archivi della Fondazione approdata con la realizzazione dell’OPAC come strumento per la comunità.
La soluzione individuata a questo scopo ha portato alla costruzione di un ARCHIVIO DIGITALE basato su xDams, una piattaforma documentale dedicata alla schedatura analitica, descrizione e gestione di diverse tipologie di materiali e informazioni, allegati digitali, immagini (tiff, jpeg), audiovisivi, file pdf e così via. xDams è un software capace di trattare i dati e i metadati ad essi riferiti, secondo standard nazionali e internazionali e aperto all’interoperabilità con altri sistemi.
Il progetto prevede anche la costituzione di un laboratorio per le digitalizzazioni, un punto di riferimento per l’acquisizione dei materiali secondo linee guida consolidate sugli standard del settore.
Oltre 22.000 documenti, pubblicati, in collaborazione con Regesta.exe, sulla piattaforma informatica XDAMS che è destinata ad accogliere l’intero patrimonio documentale della Fondazione Giorgio Cini (allegati digitali, immagini tiff, jpeg, audiovisivi, file pdf, ecc).
I primi ‘archivi digitali’ sono l’Archivio Iconografico Teatrale (afferente il Centro Studi per la Ricerca Documentale sul Teatro e il Melodramma Europeo), i fondi Shire, Bubled, Martens e Ruffner (Centro Studi del Vetro) e i fondi Casella, Malipiero, Cisilino, VLAD, Bruni Tedeschi (Istituto per la Musica).
L’archivio è visualizzabile cliccando su questo link: http://archivi.cini.it