Joan Miró : “Lavoro come un giardiniere”. Una preziosa testimonianza

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Sono di indole tragica e taciturna. In gioventù ho attraversato periodi di profonda tristezza. Adesso ho raggiunto un certo equilibrio, ma tutto mi disgusta. La vita mi sembra assurda. Non è il ragionamento a mostrarmela tale; la sento così, sono pessimista: penso sempre che tutto andrà malissimo.
Se vi è qualcosa di umoristico nella mia pittura, non è il risultato di una ricerca cosciente. Questo senso dell’umorismo deriva forse dal fatto che provo il bisogno di sfuggire al lato tragico del mio temperamento. È una reazione, ma del tutto involontaria.
Ciò che invece è volontario, in me, è la tensione dello spirito. Ma è essenziale, a mio parere, che tale tensione non venga provocata con mezzi chimici, come l’alcool o la droga.
L’atmosfera propizia a questa tensione io la trovo nella poesia, nella musica, nell’architettura, – Gaudì, per esempio, è straordinario – nelle mie passeggiate quotidiane, in certi rumori: il rumore dei cavalli nei campi, lo scricchiolio delle ruote di legno dei carri, i passi, le grida nella notte, i grilli.
Lo spettacolo del cielo mi sconvolge.
Mi sconvolge vedere, in un cielo immenso, una falce di luna o il sole. Nei miei quadri, d’altronde, vi sono piccole, minuscole forme inscritte in grandi spazi vuoti. Gli spazi vuoti, gli orizzonti vuoti, le pianure vuote, tutto ciò che è spoglio mi ha sempre molto impressionato.
Nel panorama contemporaneo mi piacciono le fabbriche, le luci notturne, il mondo visto dall’aereo. Una delle più grandi emozioni della mia vita l’ho provata sorvolando Washington di notte.
Vista dall’aereo, di notte, una città è una vera meraviglia. E poi in aereo si vede tutto, anche una piccola figura, anche un cagnolino minuscolo; anzi acquistano un’importanza enorme, come, durante un volo notturno al di sopra della campagna, una o due luci di contadini nell’oscurità assoluta.
Trovo l’ispirazione nelle cose più semplici. Il piatto in cui un contadino mangia la minestra mi piace molto di più che non i piatti ridicolmente preziosi dei ricchi.
L’arte popolare mi commuove sempre. È un’arte priva di inganni e di artifizi, che va diritta allo scopo. Sorprende ed è tanto ricca di possibilità.
All’inizio della mia carriera i pittori che mi hanno maggiormente colpito sono Van Gogh, Cezanne e il Doganiere Rousseau. […]
Per me un oggetto è vivo. Questa sigaretta, questa scatola di fiammiferi contengono una vita segreta molto più intensa di quella di certi esseri umani. Quando vedo un albero provo una violenta emozione, come se fosse qualcosa che respira, che parla. In un certo senso anche un albero è umano. […]
Considero il mio studio come un orto. Laggiù ci sono dei carciofi. Qui delle patate. Bisogna tagliare le foglie perché crescano i frutti. A un certo momento bisogna potare.
Lavoro come un giardiniere o come un vignaiolo. Le cose maturano lentamente. Il mio vocabolario di forme, per esempio, non l’ho certo scoperto di colpo. Si è formato quasi mio malgrado. […]
Il surrealismo mi è piaciuto perché i surrealisti non consideravano la pittura fine a se stessa. La cosa importante, infatti, non è che un dipinto rimanga tale e quale, ma che lasci dei germi, che sparga dei semi da cui nascano altre cose. […]
Ma per diventare veramente un uomo bisogna liberarsi del proprio falso io. Nel mio caso bisogna smettere di essere Mirò, vale a dire un pittore spagnolo appartenente a una società delimitata da frontiere ben precise, da tutta una serie di convenzioni sociali e burocratiche.
In altri termini bisogna andare verso l’anonimato. […] Perché? Perché un gesto profondamente individuale è anonimo; e in quanto tale consente di giungere all’universale, ne sono sicuro; più una cosa è locale, più è universale. Donde l’importanza dell’arte popolare: vi è una profonda affinità fra gli zufoli maiorchini e gli oggetti greci.
La pittura murale mi tenta perché esige l’anonimato, perché ha un contatto diretto con le masse e perché svolge un ruolo importante nell’architettura. […]

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BIBLIOGRAFIA

  • Joan Miró, Lavoro come un giardiniere, Abscondita