Giovanni Boldini: un raffinato interprete della Belle Époque

di Laura Corchia

«Vi è un lampo di vita fuggevole da acchiapparsi al volo ed egli l’esprime con un frego, in uno svolazzo, in un fiocco; lo suggerisce con un tocco rozzo o livido sulle labbra, con un cerchio paonazzo intorno a due occhi febbrili, lo fa tremare in un ricciolo di capelli ribelli sur una nuca di donna. E lo fa bene».

Ardengo Soffici, in “La Voce”, marzo 1909.

Il precoce talento ovvero la vocazione di Giovanni Boldini fu riconoscibile sin dall’infanzia: seppe disegnare ancor prima di imparare a scrivere.

La produzione pittorica di questo artista attraversa alcuni decenni cruciali della cultura europea dal 1860 al 1930: si tratta infatti di un arco di tempo caratterizzato da scambi intensissimi fra scrittori, musicisti e maestri delle arti visive, spesso partecipi o almeno spettatori di una vita sociale assai mondana: salotti, teatri, corse al trotto, balli, esposizioni di toilettes femminili.

1-ferrara-jpg

Tra le tante signore che passarono nel suo studio, indimenticabile è Olivia, l’affascinante signora in rosa che posò per l’omonimo dipinto. Boldini la dipinse a 74 anni, sull’orlo della cecità, in quel 1916 funestato dalla guerra. Ma nulla nel dipinto trasmette negatività. La giovane appare fresca e spontanea. Il suo sorriso è ironico. Le sopracciglia nere ad ala di gabbiano della donna sono al naturale e ricordano quasi quelle famose della rivoluzionaria pittrice Frida Kahlo, che arrivavano quasi a congiungersi. Boldini, che aveva iniziato dipingendo romantiche donne in crinolina, qui è testimone di un progresso inarrestabile nel mondo femminile che si liberava dalle costrizioni anche nella moda. L’arte di Boldini si esalta sopraffina nel rendere l’abito modernissimo e sciolto di velluto di seta cangiante in mille sfumature di rosa ciclamino, che riprende e riverbera i colori dei fiori posati sul divano di raso e appuntati alla scollatura.

Leggi anche  “Mai altra che te”: la bellissima e nostalgica di Robert Desnos

Secondo Panconi «Le donne di Boldini, sono nature flessuose e disinibite che mostrano senza reticenza un modello di bellezza erudito e, spogliandosi, affermano la loro autodeterminazione di individui maturi e emancipati, pienamente consapevoli della propria femminilità. Nature fantastiche e conturbanti, raggiungono eccitate lo studio dell’artista, impazienti di sfuggire al protocollo dei loro palazzi, di slacciare i rigidi corpetti di stecche di balena, per abbandonarsi, libere finalmente, nel tepore del boudoir, di sentirsi loro stesse protagoniste, ammirate e soprattutto comprese, di fronte al “fauno”, a quel piccolo uomo al quale non sanno tacere i loro più reconditi desideri. Boldini non le giudica, perché giudicarle significherebbe rinnegare la sua natura dissoluta ma, anzi, le incoraggia a esprimersi, raccoglie le loro confessioni, le loro angosce e le induce a riflettere sulla fatuità del tempo e dell’amore che vive di un solo attimo. L’artista sa cogliere a volo quel momento, quello irripetibile, in cui la bellezza appare più sfolgorante e in cui le sue muse si mostrano più disinvolte e naturali. Eppure questi ritratti ricolmi di tanta bellezza sono spesso perturbati da un senso di provvisorietà, che aleggia velata, che freme nell’aria e negli sguardi ora struggenti, ora superbi o malinconici, di femmine insoddisfatte e irrequiete, colpevoli di vanità, complici compiaciute e sopraffatte da quella immagine certamente sconveniente che il genio italiano darà di loro.Nato a Ferrara nel 1842, Giovanni Boldini frequentata i corsi di pittura di Girolamo Domenichini e poi si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Firenze. Nel capoluogo toscano entra in contatto con il gruppo dei Macchiaioli, che si riunisce spesso al Caffè Michelangelo. Viaggia tra l’Italia, la Francia e l’Inghilterra, sostando per diversi mesi a Londra. Il periodo più interessante e ricco di successi è quello parigino, quando ritrae le sue “fragili icone”, donne dalla grazia e dalla delicatezza infinite. Indossano ricchi e sofisticati abiti che racchiudono forme sinuose e colpiscono l’osservatore con il loro sguardo ammiccante e sensuale. L’artista esalta il loro ego ritraendole spesso soltanto un attimo prima che, sopraggiungendo l’autunno della vita, la loro bellezza appassisca per sempre, che le loro foglie di rose profumate comincino a cadere. A volte, come uno stregone, raccoglie i fragili petali e con un gesto d’amore ricompone quei fiori appassiti restituendogli un attimo di eterna primavera».

Leggi anche  Egon Schiele, "La Famiglia": l'ultima immagine di una famiglia distrutta dalla "spagnola"

madame-michelham-1913

Il suo disegno rapido, il colore squillante, il tocco audace e sicuro colgono bene il carattere di una società frivola e raffinata, attenta più all’apparire che all’essere. La sua attività non fu sempre recepita dalla critica. Scrive Signorini nel 1867: «…se una cosa [gli amatori d’arte] ammirano nei ritratti del signor Boldini, è la freschezza del colorito e per l’appunto è questa freschezza è la qualità che meno apprezziamo in quest’artista. Mentre la fattura larga e facile ci piace, il colore continuamente bello e lucido ci stanca; in natura, i colori belli di per se stessi non vi sono, ma paiono tali per il giusto contrapposto con gli altri, il fare i colori più belli della natura è far falso e convenzionale insieme» .  Anche Berenson, un secolo più tardi, dice che Boldini «era un artista ultra chic, in suo modo particolare, specialmente quando ritraeva lungiformi signore dell’alta società internazionale che appaiono dipinte come sotto un vetro traslucido. Esperto di quel mondo e della letteratura francese che lo ha rappresentato, interpretava molto bene la più alta eleganza femminile in un’epoca in cui era anche troppo rivestita dagli artifici dei sarti e delle modiste, figurativamente legata in pose ambigue che stanno tra il salotto e il teatro. Ma quei ritratti hanno un forte potere d’incanto: rivelano spontanee e sicure doti di pittore…».

Leggi anche  Il bacio raccontato nelle dieci opere d’arte più romantiche e famose

 

RIPRODUZIONE RISERVATA