Fabrice Samyn: “Stay hungry, stay foolish” versione arte

di Giulia Bertagnoli

Fabrice Samyn, giovane artista belga classe 1981, non è molto conosciuta nel panorama internazionale. Eclettica, le sue installazioni si muovono in direzione uguale e contraria, come lei. La Samyn gioca con il tempo, ne è affascinata ma allo stesso tempo , impaurita dal suo scorrere, cerca di fermarlo, o meglio cristallizarlo: Solipsism , una serie di coni blu sfumato installati a semicerchio, intende appunto spiegare il senso del tempo, l’evanescente e il concreto, il luminoso e l’oscuro.

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In evoluzione continua, non si risparmia , non si accontenta mai del “già conosciuto”, ama infatti sperimentare, sempre: la fotografia, la pittura ad olio, il marmo, il vetro, materiali di fotuna, la creta sono solo alcuni dei canali scelti attraverso i quali esprimere se stessa e il suo pensiero. In Sinai, una delle sue più famose serie fotografiche , la Samyn tenta di riprendere dei colli di sculture Greche, ma lo fa in modo tale che quest’ultimi finiscano per creare paesaggi. O ancora in Blind: volendo vivere appieno la cecità di una donna ne scolpisce il viso da cieca a sua volta (bendandosi gli occhi) dunque carpendone i tratti solo attraverso l’esperienza tattile. Con Blind la Samyn spiega involontariamente due importanti concetti: uno è quello “dell’arte pe l’arte “ ovvero l’arte come puro estetismo, rappresentazione di stessa ; l’altro è il motore propulsore del suo agire, la curiosità. La cecità, grave limitazione fisica, è motivo di azione , non deve essere giustificazione di inerzia. C’era una poesia che faceva “C’è la neve nei miei ricordi, c’è sempre la neve, e mi diventa bianco il cervello se non la smetto di ricordare…” Tutti abbiamo nel nostro background la propria dose di dolore , momenti che hanno fermato lo scorrere incessante del tempo della nostra vita ; l’arte può non essere apprezzata o meglio  non capita, ma di sicuro è emblema di  azione,  in qualunque stato mentale, dovunque. C’è chi dello “Stay hungry, stay foolish” ne ha fatto un quadro, o un’istallazione. La Samyn non inventerà la Apple, ma se si vuole vedere innovazione artistica, va tenuta d’occhio.

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