Diego Rivera, all’anagrafe Diego María de la Concepción Juan Nepomuceno Estanislao de la Rivera y Barrientos Acosta y Rodríguez, nacque l’ 8 dicembre 1886 a Guanajuato, Messico.
Figlio di un maestro di scuola, fin da piccolo fu considerato un bambino prodigio. Dopo i primi studi, all’età di 21 anni compie un viaggio in Europa e in Francia si accosta al cubismo, al fauvismo e al futurismo.
Al suo rientro in patria si lega a Siqueiros e Orozco, dando vita alle sue grandi imprese su muro.
Per oltre quaranta anni dipinge murales passando sui ponteggi intere giornate e, talvolta, anche le notti. Con uno stile folkloristico, raccontò la storia del suo popolo, delineando personaggi e scene che si contraddistinguono per i colori vivaci e per un accurato descrittivismo. Allo stesso tempo non risparmiò gli attacchi alla chiesa e al clero.
Tra gli affreschi più noti, si possono annoverare quelli del Palazzo Nazionale a città del Messico e quelli della scuola nazionale d’agricoltura a Chapingo.
A New York eseguì un murale al Rockefeller Center, aspramente criticato perché conteneva un ritratto di Lenin. L’opera fu distrutta dopo poco tempo.
Nel 1929 sposò la pittrice Frida Kahlo. Il loro fu un amore fatto di passione, tormento, tradimenti e grandi riappacificazioni. Si incontrarono per la prima volta nel 1922, quando lei era ancora una ragazzina minuta e ribelle, già dominata da un profondo amore per l’arte.
Frida Kahlo morì nel 1954, all’età di 47 anni. Dopo la sua morte il pittore scrisse: «il 13 luglio 1954 è stato il giorno più tragico della mia vita: avevo perso per sempre la mia amata Frida. Ho capito troppo tardi che la parte più bella della mia vita era il mio amore per lei». Diego Rivera morì nel 1957, tre anni dopo Frida, all’età di 61 anni. Poco tempo prima aveva chiesto che le sue ceneri venissero mescolate con quelle di lei, ma venne sepolto nella Rotonda degli uomini illustri, nel cimitero monumentale di Città del Messico.
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