Dentro l’opera: “Il Pensatore” di Auguste Rodin

di Laura Corchia

Una figura maschile seduta su un sasso, quasi ripiegata su se stessa. Una mano poggiata sulla gamba, l’altra a sorreggere il mento. Lo sguardo corrucciato e pensoso, tipico di chi scava nei meandri della propria mente. Così appare Il Pensatore di Auguste Rodin, mirabile scultura prodotta dapprima in gesso, e poi fusa in bronzo.

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Concepito nel 1880 come coronamento della Porta dell’inferno, la statua doveva rappresentare Dante Alighieri, seduto a contemplare la rappresentazione della sua opera letteraria. Scartata questa ipotesi, la figura prese una vita propria, giungendo ad incarnare il pensiero come elemento creatore e come prerogativa specifica dell’uomo, attività che lo contraddistingue dagli altri esseri viventi. Il Pensatore medita sul mondo, ne indaga tutti gli aspetti.

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Nel 1904, su proposta dell’editore Gabriel Mouray, Rodin realizzò una versione dell’opera da collocare davanti al Panthéon di Parigi. Mouray sostenne che Il Pensatore “non è più il poeta sospeso sugli abissi del peccato e dell’espiazione, annientato dalla pietà e dal terrore per l’inflessibilità di di un dogma, non è più un essere eccezionale, l’eroe; è nostro fratello nella sofferenza, nella curiosità, nel pensiero, nella gioia”.

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In questa nuova veste, l’opera fu oggetto di letture ideologiche care al dibattito del tempo, come la superiorità dell’attività intellettuale su quella manuale o come rappresentazione del pensiero socialista.

Oltre a mutare di significato, Il Pensatore posto nella pubblica piazza perse i riferimenti alla scultura classica che aveva nella versione pensata per la Porta dell’Inferno. In essa, infatti, si potevano cogliere somiglianze abbastanza evidenti con il Torso del Belvedere e con il Lorenzo de’ Medici scolpito da Michelangelo per la Sagrestia Nuova di San Lorenzo. Come nell’opera di Rodin, queste sculture presentano il busto flesso e l’atteggiamento pensoso.

Divenuto il simbolo stesso di Rodin, Il Pensatore fu posto sulla sua tomba a Medun e all’ingresso del Rodin Museum di Filadelfia.

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BIBLIOGRAFIA

  1. Rodin, in “I classici dell’arte”, collana a cura del Corriere della Sera, Rizzoli, Skira;
  2. Flavio Fergonzi, Auguste Rodin, in “I grandi scultori”, collana a cura del “Gruppo Editoriale L’Espresso”, Scala Group.